andrea di baldassare

Risolvere il problema del mancato distanziamento degli avventori nei locali dove si consuma il rito dell’aperitivo sta diventando un rompicapo di non facile soluzione. Il problema è italico dove le cronache ci hanno parlato e mostrato immagini di assembramenti ed anche di qualche mega-rissa, episodi che fortunatamente non si sono verificati dalle nostre parti. A Sanremo nessuna multa è stata elevata.

Anche in Riviera però questo sembra essere il problema del giorno che vede dalla stessa parte chi dopo tre mesi è tornato a gestire il suo bar e chi dopo altrettanto tempo è tornato a socializzare fisicamente magari davanti ad un aperitivo. A limitare questa doppia voglia repressa ci sono norme di sicurezza e ordinanze anti-contagio che sono assolutamente in vigore e necessariamente da rispettare.

Come far quagliare bisogni, esigenze e rispetto della legge? Ci stanno provando in tanti, i sindaci che hanno le loro responsabilità, le forze dell’ordine che numericamente però non possono garantire un controllo generale, e gli stessi gestori che si trovano tra l’incudine e il martello. La loro sacrosanta voglia di tornare a lavorare ed incassare si scontra con restrizioni, messe a norma dei locali e il timore di incorrere in sanzioni, oltre al fatto che sgridare un cliente potrebbe voler dire perdere un cliente. Questa mattina in sala Giunta a Sanremo si è svolta una riunione convocata dal Sindaco che ha voluto confrontarsi con i rappresentanti dei gestori dei locali, e nel pomeriggio queste ed altre istanze di altri primi cittadini della provincia sono state presentate al Prefetto.

Al termine è stato deciso che verrà emessa un’ordinanza di divieto di vendita di bevande da asporto dalle 19 alle 3, la consumazione si potrà fare solo se seduti ai tavoli all’interno o all’esterno dei locali e sarà vietato consumare bevande su aree pubbliche laddove sarà invece possibile consumare negli spazi di competenza dei locali. A far rispettare queste norme non sarà solo la forza pubblica ma anche gli steward, ‘controllori civici’ nei luoghi della movida che verranno pagati dagli stessi gestori dei locali, e che non avranno ovviamente nessun potere sanzionatorio ma solo dissuasorio.

“Certo questa è un’altra spesa che ci mettiamo sulle spalle – dice Andrea Di Baldassare presidente sanremese di Confcommercio e gestore di locali – il costo che abbiamo calcolato sarà di circa 120 euro a sera per ogni steward. Ma per andare avanti in questa fase di transizione che speriamo sia più breve possibile, dobbiamo percorrere la via di mezzo, e dopo averci ragionato questa sembra quella che ci propone il male minore. La figura dello steward la pescheremo nelle agenzie di security, dobbiamo ancora regolamentare il tutto, ma ogni locale ne avrà uno, oppure uno per due locali che sono attigui e confinanti. Questa è una figura che servirà anche a creare una barriera di protezione tra il cliente potenziale che è solo di passaggio e quelli che sono seduti, solleva di qualche incombenza il personale che non deve pensare più a far rispettare le norme ma solo a lavorare e ci manleva di alcune responsabilità e del timore di poter essere multati”. Quella degli steward sarà una presenza sperimentale solo per piazza Bresca, i controlli e l’ordinanza che verrà emessa nelle prossime ore saranno validi per tutto il territorio.