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Per certi versi era meglio l’anno scorso. Dodici mesi fa sapevamo con certezza che il Festival si sarebbe svolto in una sorta di lockdown, non per tutta l’Italia ma nello specifico per una parte della provincia di Imperia e guarda caso proprio Sanremo oltre a Ventimiglia. Un paio di settimane prima del via della manifestazione, alla città sede del Festival veniva attribuito un bel colore arancione rinforzato, tendente al rosso con le conseguenze che tutti ricordiamo.

Un anno fa sapevamo ‘di che morte morire’ e tutti, ristoranti, bar, negozi, semplici cittadini, eravamo consapevoli e rassegnati ad un’edizione particolare nella sua drammatica unicità.

Oggi, a due settimane o poco più dall’inizio (anticipato di un mese abbondante rispetto al precedente) ci sono ancora troppi punti in sospeso che lasciano spazio ad ipotesi, voci di corridoio, conferme e poi smentite, che si inseguono e si accavallano.

In questi giorni post vacanze di fine anno, Sanremo si avvia faticosamente verso il suo più grande momento di gloria ma senza quell’entusiasmo e quel clima di vigilia della festa che si è sempre respirato prima del flagello del Covid.

“La situazione è molto complessa, a due settimane dal via del Festival non abbiamo ancora un quadro chiaro di quello che succederà”.

Lo dice Christian Feliciotto, presidente provinciale di Federturismo che prosegue: “Le prenotazioni alberghiere vanno avanti e contiamo in un buon afflusso sia di turisti che di addetti ai lavori ma restiamo in bilico perché tutto potrebbe cambiare nel giro di poche ore”.

“Anche la notizia tutta da confermare della nave da crociera, non credo che se arrivasse potrebbe danneggiare il comparto commerciale cittadino. Dopo quello che è successo a Genova ormai tutti sanno che queste navi non sono sicure contro il contagio ma per noi resta un’ipotesi preoccupante sapendo quante persone possono ospitare e tutto quello che possono offrire. In ottica futura questa idea rappresenta comunque un timore per noi operatori turistici”.

“Una delle poche certezze – prosegue – è che non ci sarà una gran movida post-festivaliera dopo che sono stati annullati gli eventi collaterali, mentre l’Asl chiede garanzie contro gli assembramenti e massime precauzioni per evitare conseguenze alla salute dei presenti”.

“Tutti noi albergatori – spiega Christian Feliciotto – abbiamo dimostrato di essere in grado di far rispettare i protocolli contro la diffusione del Covid, adesso ancor più dopo che in albergo possono entrare solo i possessori di super green pass. Il Comune si è già incontrato con la Prefettura, e noi ci mettiamo a disposizione per eventuali riunioni riguardo l’evolversi della situazione”.