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Intervistare Franco Fasano, cantante, paroliere, autore di decine e decine di bellissime canzoni scritte per big internazionali del calibro di Mina, Zanicchi, Mia Martini, Arigliano, Peppino di Capri, Flavia Fortunato, Plastic Bertrand, Leali, solo per citarne alcuni, vincitore nel 1989 del Festival di Sanremo con la sua canzone “Ti lascerò”, eseguita da Fausto in coppia con Anna Oxa è sempre un’emozione ed un piacere. Ci conosciamo da tempo, siamo amici, entrambi liguri, lui nato ad Albenga, anche se in anni diversi abbiamo studiato nello stesso collegio dei Salesiani, ad Alassio. Suo padre, i suoi zii a partire dagli anni ’60, oltre che eccellenti fotografi sono stati testimoni e protagonisti dei tempi d’oro del turismo alassino a partire dal famoso Muretto, coloratissimo, zeppo di firme, ritratti, sculture di attori, attrici, personalità famose ideato dall’artista e pittore Mario Berrino, allora proprietario del mitico Caffè Roma ed ideatore del concorso di bellezza “Miss Muretto”. Il papà e gli zii di Franco all’epoca sono stati anche pionieri delle tv private in Liguria e gli inventori, per i maschietti, del contraltare di Miss Italia: il concorso nazionale “Il + Bello d’Italia”. 

Per l’intervista abbiamo acceso fari e microfoni all’interno dell’affollatissimo ed originalissimo Time Glass di Riviera Time, in corso Imperatrice, a 10 metri dal Casinò, salotto, crocevia e cuore pulsante di Sanremo, del Festival, cantanti, turisti, super ospiti.

“Devo tutto a mio padre Antonio – racconta Fasano – che prima di altri mi ha capito e mi ha sempre aiutato, consigliato. La mia prima band? La fondai a 13 anni, roba da non credere. Tanti concertini ed applausi nei caffè e nei migliori locali di Alassio”. Franco piace, è bravo, educato, simpatico. Piace per la sua musica, le sue canzoni, perché sa che può farcela. “Finite le medie – ricorda – ho la fortuna di essere notato da Enrico Simonetti, poi grazie al mio primo maestro di pianoforte, Vignola, riesco a prendere lezioni di armonia a Sanremo dal notissimo maestro Pippo Barzizza”. Il suo primo disco “Splash” lo incide nel ’78. La strada del successo è aperta. Incide per la Durium, molte canzoni le canta lui, tantissime altre le scrive per Mina, Drupi, Leali e company. Decine e decine di successi. Titoli? “Certe cose si fanno”, “Matrioska”, “Non si può morire dentro” per Mina, per esempio. Oppure “Mi manchi”, “Io amo” per Fausto Leali o “La Luna” per Mia Martini o “Colpevole” per Nicola Arigliano, Festival 2005, che vince il Premio della critica Mia Martini.

Fasano al microfono ama ricordare la sua passione e le sue canzoni per i bambini, per lo Zecchino d’Oro (al suo attivo 6 Zecchini d’oro e ben 12 Zecchini d’argento) la collaborazione con Cristina D’Avena, l’amicizia con Gianfranco Grottoli e tanti altri nomi della musica.

Un mondo che continua ad affascinarlo, a stimolarlo, a farne più che mai parte.

L’intervista completa nel video servizio a inizio articolo.