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L’anomalo caldo di questi giorni ha accelerato l’avvio della stagione balneare, ma non tutte le località sono già pronte a causa di lavori di ripascimento del litorale e altri interventi che si sono resi necessari sia per il decoro urbano che per la sicurezza dei bagnanti.

Lavori in corso ci sono anche nella zona dei Tre Ponti a Sanremo, le spiagge di levante che negli ultimi anni sono diventate le più amate dai sanremesi. Mare calmo, sabbia e fondali trasparenti sono irresistibilmente attrattivi, e la soprastante e frequentatissima pista ciclabile non ha fatto che aumentare il numero degli estimatori di questi arenili.

Uno dei gestori storici di queste spiagge è Giacomo Mercurio, uno dei fondatori della cooperativa Tre Ponti, che ha sempre ricoperto un ruolo di attento osservatore, puntualmente pronto a difendere interessi e aspettative dei gestori balneari della zona.

“Anche quest’anno, come al solito, sono stati fatti dei lavori, in ritardo e con poco senso riguardo l’esito – dice – ma bisogna comunque ringraziare il Comune che ci permette di lavorare con una certa autonomia, pur dovendo rispettare le regole che esistono per noi gestori di spiagge pubbliche attrezzate”.

“Ad esempio, non possiamo praticare i prezzi che vogliamo per l’affitto di lettini, sdraio e ombrelloni, ma le tariffe sono concordate con gli uffici di Palazzo Bellevue, e devono essere sempre più basse rispetto agli stabilimenti privati. Inoltre dobbiamo garantire la sorveglianza con bagnini, l’ingresso libero con docce e spogliatoio a disposizione liberamente. Il vantaggio che abbiamo è che a noi non ci riguarda l’applicazione della Bolkestein che sta creando ansie e attacchi di panico ai privati”.

“A questo proposito – continua Mercurio – quella dell’applicazione della legge sulla libera circolazione dei servizi con bandi aperti a tutti in ambito UE, è deviante rispetto alla genesi della legge. Credo proprio che lo stesso Frits Bolkestein abbia dichiarato che la ‘sua’ legge non si sarebbe dovuta riferire alle spiagge, ma soprattutto alle concessioni autostradali. In Italia invece nessuno ha voluto toccare l’intoccabile ed esclusivo circolo dei concessionari autostradali, ma si è preferito attaccare i gestori delle spiagge private, i quali rispetto a noi pagano un canone infinitamente più basso del nostro e possono praticare i prezzi che vogliono. Noi paghiamo al Comune, loro invece al molto meno esoso Demanio”.

“In giro si dice che i prezzi dell’estate ’22 al mare aumenteranno di circa un terzo a causa degli aumenti conseguenti alla guerra in Ucraina. Noi non aumentiamo, e comunque mai arriveremo ad un +30%, magari qualche mezzo euro in più per un panino o una bibita giusto per pareggiare gli aumenti dei nostri fornitori”.