elezioni ventimiglia

Parafrasando il proverbio “morto un Papa se ne fa un altro” a Ventimiglia in questi giorni c’è un gran parlare non di defunti, ma più leggermente che “caduto il sindaco Gaetano Scullino è già pronto un altro”. Si sussurra anche il nome del fortunato sostituto (o sfortunato visto i tempi che corrono) e di chi, per il rilancio ed il bene della città, da settimane sarebbe in prima linea a tessere la tela. Come sempre i depositari di queste profezie prima di rivelarle giurano ed avvertono: “Attenzione, se esce il mio nome qui lo dico e qui lo nego”. Tacere non serve, l’esperienza insegna che se c’é fumo a volte potrebbe esserci anche arrosto.

Ma di che cosa e di chi si parla? La Lega, si dice, potrebbe essere l’ago della bilancia dell’operazione, ammesso che questa esista davvero. Il più informato potrebbe essere l’ex onorevole Flavio Di Muro, legatissimo all’onorevole genovese Edoardo Rixi, a sua volta uomo di fiducia di Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica (retto per la prima volta da una donna, la presidente Giorgia Meloni) ministro alle Infrastrutture e Trasporti. Proprio pochi giorni fa Salvini ha annunciato: “Prestissimo al mio vice ministro Rixi darò la delega del mare e delle infrastrutture portuali, un genovese, uomo di mare con idee chiare”. 

Ricordate? Di Muro è il primo parlamentare in Italia che nell’aula di Montecitorio, inginocchiato davanti a telecamere e microfono, tenendo in mano l’anello di fidanzamento, senza arrossire, in diretta ha chiesto alla sua ragazza “Elisa, mi vuoi sposare”? 

Tra i registi dell’operazione, che gli “albintimilii” chiamano “Corsaro Nero”, Emilio di Roccanera, signore di Ventimiglia, mitico, nobile ed amato personaggio creato da Emilio Salgari nel 1898, un ruolo di comando l’avrebbe l’ex pluriministro Claudio Scajola, attuale dinamicissimo presidente della Provincia nonché sindaco di Imperia. Avrebbe delegato l’imprenditore Andrea Landolfi, 50 anni, coniugato, 2 figli, uomo di fiducia, succeduto da poco all’ex sindaco di Imperia Luigi Sappa (anche lui tra i più fedeli) alla presidenza di “Polis”, associazione politico-culturale di cui Scajola attualmente è stato nominato “presidente onorario”. Non è un mistero che l’ex pluriministro alle prossime elezioni comunali che si terranno l’anno prossimo anche ad Imperia, oltre Bordighera e Vallecrosia, si ricandiderà per essere rieletto sindaco. Non è un caso che a “Polis” aderiscono politici, professionisti ed imprenditori stimati. Vicinissimi a Scajola come Franco Amoretti, Alessandro Alessandri (sindaco di Pieve di Teco), l’avvocato ed assessore Giuseppe Fossati, Giacomo Raineri (Fondazione Carige, vicepresidente), l’imprenditore Gianni Massa. “Polis” al suo interno, raggruppa “Imperia Insieme”, “Area Aperta” e “Obiettivo Imperia”, i 3 gruppi che appoggiano Scajola in Comune. Forse non è casuale che quando Landolfi è stato eletto presidente fosse presente, insieme ai sanremesi Umberto Bellini e Gianni Rodà, anche Guglielmo Guglielmi, noto commercialista di Ventimiglia con esperienze di amministrazione pubblica, essendo stato, con il sindaco Scullino (FI), assessore alla Programmazione Finanziaria della città di confine. Sarebbe lui, proprio Guglielmi, stando alle chiacchiere, il futuro sindaco di Ventimiglia. “Polis” è una realtà in crescita. Tra i più recenti affezionati anche la dottoressa Gabriella Manfredi, figlia dello scomparso onorevole Manfredo Manfredi, tra i più noti ed attivi parlamentari della Democrazia Cristiana di Imperia e della Liguria. 

Non è un mistero che Scajola abbia ambizioni e notevoli progetti nel cassetto. Già qualche anno fa in un discorso conviviale con circa 60 simpatizzanti, amici, imprenditori, professionisti del calibro di Milo Durante, Mentore Campodonico di Rapallo, Giuseppe Costa, solo per fare tre nomi, a Bavari, all'”Osteria dei Cacciatori” aveva tracciato il futuro. “Bisogna mettere insieme moderati e riformisti – aveva sintetizzato – aprire e far funzionare punti d’incontro, mettere insieme piccole realtà per fare rinascere la politica. Da soli non si va da nessuna parte. Più Europa, non meno Europa”.                                                                         

Il progetto Scajola è chiaro: se in solitario non si va da nessuna parte Guglielmo Guglielmi, fosse anche Mandrake da solo o con la bandiera di un partito o lista civica, non ce la fa. Quindi servono alleanze forti, sicure. Patti chiari ed amicizia lunga. Gli avversari brutti e cattivi? Il Pd dell’ex sindaco Ioculano, le sinistre, il M5S su tutti? Uomini come Gabriele Sismondini o l’ex assessore Tiziana Panetta, per esempio, hanno deciso cosa fare? Con chi stare? Si ripresenteranno, con quali obiettivi? 

Scullino é saltato da sindaco il 13 luglio di quest’anno essendo stato sciolto il consiglio comunale per le dimissioni della maggioranza. Ha però subito detto che si sarebbe ricandidato. Al momento “Tano”, senza l’appoggio di Marco Prestileo, da sempre ritenuto “la mente”, che si è staccato da lui formando il nuovo movimento “Federazione delle liste civiche” proprio per conquistare il Comune, avrebbe difficoltà a vincere le elezioni 2023. Una cosa è certa: la scena politica-amministrativa a Ventimiglia è mutata, occorrono visioni e strategie nuove. Il centrodestra se saprà fare alleanze vere, serie, nessuno con la volpe sotto l’ascella, FI, Lega, Meloni e FdI, liste civiche tipo “Ventimiglia nel cuore”, se determinante perchè no anche “Tano” la vittoria potrebbe arrivare.     

Perché “Lega ed affari di famiglia”? Tante voci, come spesso accade c’è chi parla troppo e chi poco, si sta cercando di capire. Pare che nel corso degli incontri, delle trattative riservate, delle idee per la divisione delle poltrone, degli assessorati, dei pani e dei pesci, tra le varie ipotesi e soluzioni sotto lente anche quelle dell’ok al sindaco Guglielmo Guglielmi (indipendente?) e del vicesindaco Elisa De Leo, moglie dell’ex onorevole della Lega Flavio Di Muro (ricordate Elisa mi vuoi sposare?). Sia chiaro, assolutamente tutto regolare, nessuna illegalità. Roma docet. Da anni nella capitale al Senato, in Parlamento siedono marito e moglie, regolarmente eletti onorevoli, ministri, presidenti. Qualche nome? Non c’é che l’imbarazzo della scelta. Tra i più noti e recenti l’ex ministro alla cultura Dario Franceschini e la consorte Michela Di Biase, Nicola Fratoianni e la moglie Elisabetta Piccolotti, i fratelli Stefania e Bobo Craxi e, per finire con Crozza con le surreali “non nozze” del più imprevedibile, indistruttibile, mai sazio rubacuori: nonno Cavalier Berlusconi e la giovane Marta Fascina. Tutti e due felicemente hanno detto “sì” e sono stati anche eletti in Parlamento. 

A Roma nessuno ci fa più caso da tanto tempo, decine d’anni fa siamo andati sulla Luna, ora si vorrebbe andare su Marte a coltivar insalata. Terza guerra mondiale? Il mondo é cambiato, sta morendo? No problem, non siate provinciali! Come già diceva Totò nel secolo scorso tutte “quisquilie e pinzillacchere”. Lui però era un comico.