andiamo!

Riceviamo e pubblichiamo di seguito il comunicato stampa diramato da Donato Di Ponziano, portavoce della lista “Andiamo!“, lista a supporto del candidato sindaco a Sanremo, Gianni Rolando.

“La Repubblica, quella nostra, quella italiana, come è scritto nella sua Costituzione, tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. L’argomento merita la massima attenzione, si tratta di assicurare una garanzia fondamentale, quella di avere a disposizione un servizio sanitario qualificato ed in grado di provvedere nei tempi giusti alle cure necessarie per preservare la nostra salute e quella dei nostri cari, cioè la vita, ci rendiamo conto di cosa si sta parlando? Allora si è obbligati ad interrogarsi su come abbiano interpretato questo diritto fondamentale i nostri politici regionali e come abbiano risposto quelli che hanno governato la nostra città. Non ci interessa applicare il metodo elettorale della ricerca di quello che hanno sbagliato “gli altri”, ma sulla salute non si scherza ed è un dovere di tutti noi capire cosa è stato fatto, a che punto stiamo e cosa si deve fare. Solo dall’analisi della realtà, da ciò che è inconfutabile, abbiamo costruito le nostra scelta di stare dalla parte opposta rispetto all’assurdità di certe decisioni, quelle che di seguito vogliamo raccontarvi, lasciando a voi il giudizio sull’opportunità di seguirci o meno.

Con la pandemia del 2020 sono stati chiusi a Sanremo e trasferiti ad Imperia i reparti di degenza, di neurologia, di ostetricia, ginecologia e pediatria. Già nel 2015 era stato trasferito ad Imperia il reparto di urologia, mai ritornato a casa! Nel rispetto della logica e del peso dei costi, il punto nascite avrebbe dovuto essere aperto soltanto all’ospedale di Sanremo, in quanto baricentrico rispetto ai comuni della provincia.

Le emergenze neurologiche (ictus ed emorragie cerebrali) vengono gestite dall’ospedale di Imperia. Immaginate il significato dei tempi di percorrenza e l’altissimo rischio di non riuscire ad intervenire per tempo. Non parliamo poi per chi abita nell’estremo ponente. E pensare che il trasferimento del reparto di neurologia ad Imperia avrebbe dovuto essere solo temporaneo perché legato all’emergenza COVID!

I pochi reparti rimasti, compreso il pronto soccorso, continuano a garantire le cure e le emergenze con enormi difficoltà e solo grazie ai virtuosismi di medici ed infermieri.

Alla fine dello scorso anno è stata aperta una struttura degenziale riabilitativa ( Fisiatria), chiedetevi un po’ dove? Ad Imperia.

Da più di vent’anni ci raccontano della storia dell’ospedale unico che avrebbe dovuto essere aperto nel 2016 nella zona Arma/Taggia, peccato che non si sia ancora vista la posa della prima pietra. La lista da “libro nero” potrebbe continuare, ma noi di Andiamo crediamo possa più che bastare per giustificare una scelta di discontinuità rispetto al passato, in antitesi rispetto all’incapacità dimostrata ed i buoni propositi che rimangono solo nelle parole. Qualcuno vi dirà che la responsabilità della sanità sanremese è in capo alla Regione, che sue sono state le scelte, ma è doveroso chiedersi come sia stato possibile che l’amministrazione uscente non abbia fatto le barricate contro decisioni che mettevano a rischio il diritto alla salute di noi cittadini, contro determinazioni che rosicchiavano giorno dopo giorno la garanzia a noi sanremesi di poter contare su un servizio sanitario in grado di tutelare la nostra vita e quella dei nostri cari? Come sono lontani e come si sono guastati i tempi in cui Sanremo ospitava coloro che la sceglievano per venirsi a curare.”