parasio imperia

Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa della lista “Imperia senza padroni” a sostegno del candidato sindaco a Imperia Luciano Zarbano.

“La lista civica ‘Imperia senza padroni’ che sostiene la candidatura a sindaco di Luciano Zarbano non può esimersi da una considerazione che altro non può essere se non quella di un cittadino: qual è il reale stato di salute delle casse comunali? Gli interventi per la realizzazione di opere pubbliche, tuttora in corso finanziati con contributi europei, statali e regionali, in risposta alle contestazioni mosse dalla Corte dei Conti vanno pesate e misurate in un contesto più ampio. Per usare una metafora di spiccato carattere sportivo si ha l’impressione di trovarsi di fronte a una società calcistica che vara una campagna acquisti di altissimo profilo”.

“Le opere pubbliche come giocatori dal grande tasso tecnico e dal notevole appeal con i tifosi chiamati a sottoscrivere l’abbonamento in vista di traguardi prestigiosi. Il principio gestionale, nei due casi, poco si discosta dalla realtà Anche gli attori sono identici: da una parte un presidente ambizioso, dall’altra un’Amministrazione pubblica. Nel 1970 un grandissimo Alberto Sordi interpretò magistralmente il ruolo di Benito Fornaciari Valli presidente, allenatore, tifoso e quant’altro del Borgorosso Football Club. La realtà della Cosa Pubblica però è ben diversa dalla cinematografia o dal mondo sportivo ma il fil rouge conduttore resta identico. Esempi di disastri gestionali nel mondo dorato del pallone sono all’ordine del giorno, dalle plusvalenze alla bancarotta, ma il discorso cambia quando ci sono i cittadini al posto dei tifosi. Davanti a certe notizie si ha sempre più chiara e netta la sensazione che voltare pagina significhi credere in un modus operandi completamente diverso. Quello che Imperia senza padroni ripete costantemente è la necessità di un modello cooperativa dove amministratori e cittadini formano un’unica squadra e perseguono un obiettivo di crescita mirato. Il termine Comune deriva dalle comunità rurali per definire insieme il rispetto delle leggi (regulae)”.

“Il perseguimento di obiettivi razionali ma nel contempo funzionali alle esigenze di tutti sono l’humus di un processo di cambiamento. Gli obiettivi si raggiungono con il contributo di tutti, di coloro che pagano tasse e compiono sacrifici quotidiani e dove ogni centesimo ha un peso specifico esponenziale. A qualsiasi livello, è sufficiente seguire un TG nazionale, sentiamo ripetere come un mantra: più sostegno alle imprese, alle famiglie, più lavoro. Nella realtà dei fatti poi si fa tutt’altro. Il bilancio di una pubblica amministrazione non si discosta poi da quello di una brava massaia di famiglia: Le uscite non devono superare le entrate e mettere le mani nelle tasche dei cittadini per porre rimedio alle discrepanze persegue l’obiettivo opposto a quello di servizio e di sostegno agli stessi”.

“È sufficiente pensare alla moda degli autovelox che molte amministrazioni utilizzano per fare cassa con un doppio danno economico perché agli oneri di sanzione si aggiungono quelli di installazione dei dispositivi per una catena di Sant’Antonio interminabile che coinvolge anche le opere faraoniche, in alcuni casi persino decorative… per le quali non c’è solo la realizzazione, ma la manutenzione e il mantenimento., senza considerare lavori fatti e rifatti alla luce di una, spesso incredibile miopia tecnica organizzativa, basta vedere quanto accaduto recentemente nel sottopasso di via Argine Sinistro allagatosi alla prima pioggia o in strutture come la piscina comunale con piastrellature e rifacimento vasche molteplici per presentare ancora in questi giorni situazioni di profondo degrado a partire dagli spogliatoi, per arrivare all’inaugurazione di un tratto di pista ciclabile durato un amen vista la chiusura pressoché immediata per il mancato completamento nei pressi dell’ex stazione di San Lorenzo al Mare tanto che si procederà a una inaugurazione bis nel prossimo fine settimana con i soliti sorrisi. I latini erano avvezzi a ripetere: melius abundare quam deficere, ma non in riferimento agli errori! In sintesi un concetto elementare, addirittura scolastico: Il fine non giustifica i mezzi…”