video
play-rounded-outline
04:48

È appena tornata da uno stage a Cagliari con la Nazionale paralimpica di canoa ed ora si allena duramente tutti giorni della settimana, domenica esclusa, in vista dei prossimi impegni agonistici. Incontriamo Amanda Embriaco sul pontile della Canottieri Sanremo al termine di una seduta mattutina di allenamento.

“Sono soddisfatta di come sto lavorando e lo sono anche gli allenatori della Nazionale – dice – a Cagliari abbiamo trovato un campo di allenamento ideale, un canale ben protetto dal vento e con tutta l’accessibilità per i diversamente abili”.

Nel 2018 – racconta Amanda – sono andata come turista e appassionata a seguire i Campionati Italiani di canoa e ho avuto la fortuna di conoscere il Direttore Tecnico della Nazionale il quale, dopo aver ascoltato la mia storia, ha insistito tanto perché ricominciassi. Lui ha avuto il merito di farmi tornare a pensare a questa eventualità e dopo un secondo intervento di routine alla gamba, a novembre dello stesso anno sono ripartita dalla Canottieri Sanremo che mi ha accolto a braccia aperte, facendomi capire le opportunità che potevo avere. A me la voglia di tornare non era mai passata e così è stato facile riprendere”.

“Le vicende della vita, il lavoro, mi avevano allontanato da questa società e dallo sport, dopo l’incidente e il lungo periodo di inattività assoluta ho avuto modo di pensare e capire che la mia felicità doveva essere prioritaria e qui alla Canottieri mi sentivo veramente felice”.

“Adesso mi sto preparando per i Campionati Italiani della seconda metà di settembre dove voglio assolutamente portarmi a casa l’oro, poi ci sarebbe l’appuntamento con gli Europei di ottobre in Romania ma è un evento a rischio per l’emergenza Covid. E’ chiaro che tutti questi impegni sono preparatori all’obiettivo assoluto che sono le Olimpiadi di Tokyo per diversamente abili nel 2021. Un passaggio fondamentale ed obbligato sarà la Coppa del Mondo a Duisburg il prossimo maggio per conquistare uno dei quattro pass rimanenti per le Paralimpiadi in Giappone”.

Amanda Embriaco chiude con una riflessione: “Quando vedi la morte in faccia e la eviti, ti rendi conto che la vita continua. Prima dell’incidente non mi sentivo felice perché avevo due gambe, e adesso non mi sento triste perché ne ho una e mezza. Invito tutti quelli che hanno avuto un problema come il mio a reagire e dedicarsi allo sport che aiuta fisicamente e moralmente. Quando sono in canoa mi sento completa e appagata”.

Quando ha ripreso con la sua barca, Amanda ha ritrovato la sua storica allenatrice Monica Albarelli.

“E’ stata un po’ dura convincerla a ricominciare – dice la Albarelli – adesso invece bisogna dirle di fermarsi. Ha iniziato con me che aveva solo 8 anni, è come se fosse una figlia, l’ho vista crescere a poi andare via. Dopo l’incidente ci siamo stretti tutti intorno a lei e piano piano l’abbiamo convinta che sarebbe stato importante per la sua salute, per la schiena e per le gambe, tornare a fare sport con noi”.

“E’ tornata – dice – ed è migliorata tantissimo. Le abbiamo preparato una barca adatta a lei seguendo gli standard internazionali paraolimpici per la canoa e l’anno scorso ha stupito con il secondo posto nella ‘piccola finale’ della sua categoria (Senior KL3) ai Mondiali. Adesso dobbiamo qualificarci a Tokyo e per farlo Amanda si allena, uscite in barca e pesi, due volte al giorno per quattro giorni, ed una volta per due giorni. Sono fiduciosa che riusciremo a raggiungere il nostro obiettivo”.