video
play-rounded-outline
04:14

“Credo che la città abbia perso una buona occasione per fare squadra e sfruttare come si deve l’evento”. Queste le parole di Gualtiero Maragni titolare del Victory Morgana Bay di Sanremo, da sempre locale clou delle notti festivaliere.

Dopo la chiusura quasi totale di un anno fa quest’anno ancora una volta sarà un dopo kermesse con il freno a mano tirato, visti i protocolli covid, e con un pizzico di amarezza per le tempistiche di realizzazione corrispondenti al picco epidemico.

“Dopo l’anno scorso che l’abbiamo vissuto in lockdown con qualche consegna a casa o negli hotel per alcuni artisti, quest’anno non saremo nella stessa situazione ma restiamo in un momento di grande incertezza – spiega a Riviera Time Maragni. La nostra associazione di categoria aveva chiesto di posticipare la data che avrebbe consentito maggior tranquillità e serenità all’ambiente e più voglia di muoversi ai turisti. Per noi questo sarà un Festival con mille restrizioni compresa la discoteca”.

“Quello che abbiamo programmato qui al Victory è una serie di cene di gala con le agenzie di spettacolo che sono nostre partner da anni e che solitamente aspettano il Festival per promuovere la loro attività – prosegue. Comunque capienza ridotta e rispetto dei protocolli, controlli della nostra security e lavorare con grande professionalità. La nostra politica aziendale mette sempre in primo piano la sicurezza dei dipendenti e dei clienti che da noi si sentono al sicuro”.

“Fa rabbia – conclude – vedere quello che succede nella vicina Francia con ristori anche alle attività aperte ma che denunciano cali negli incassi rispetto al 2019. La concorrenza va avanti con l’aiuto del Governo e noi viviamo nell’incertezza. Credo che la città abbia perso una buona occasione per fare squadra e sfruttare come si deve l’evento. Qui, tra chi è contagiato, chi in quarantena, chi ha paura e non esce e i no-vax il campo dei clienti si restringe della metà. Per non parlare degli alberghi che riaprono per il Festival, pagano personale e poi richiudono per risparmiare anche sui costi del riscaldamento e riapriranno a Pasqua. Questa è la fotografia del periodo attuale”.