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La storia del Tempio crematorio di Sanremo inizia nel 2014, quando l’azienda sanremese Giò Costruzioni, in partnership con due societĂ  del basso Piemonte, promuove la prima iniziativa di partenariato pubblico privato del Comune di Sanremo, presentando una proposta di concessione per la realizzazione in project financing di un Tempio crematorio presso il cimitero di Valle Armea. 

Nell’ottobre 2014 l’azienda presenta ufficialmente proposta al Comune di Sanremo e due mesi dopo (dicembre 2014), con una delibera di Giunta, l’amministrazione Biancheri ne dichiara il pubblico interesse, aprendo l’iter di quello che sarebbe stato il primo project financing della storia del Comune matuziano. 

L’opera proposta si poneva l’obiettivo di dare implementazione alla pratica della cremazione, poco diffusa in provincia di Imperia, essenzialmente per la necessitĂ  di doversi spostare fuori provincia, nel savonese, nel cuneese o, addirittura, in Francia. 

La proposta di Giò Costruzioni, sposata dall’amministrazione Biancheri, si poneva pertanto anche l’obiettivo di ridurre il disagio cui erano soggetti i cittadini dell’imperiese, andando a colmare un vuoto territoriale che per troppo tempo ha interessato non solo i cittadini ma anche le aziende del settore. 

Il progetto prevedeva essenzialmente l’articolazione dell’immobile in due parti: 

· una essenzialmente tecnica, destinata ad ospitare i forni, gli impianti di servizio e i locali tecnici, per circa 260mq;
· una aperta al pubblico e destinata agli uffici e alla grande Sala del Commiato, per circa 400mq. 

Il concept progettuale prevedeva una preponderante attenzione per la funzione che la cremazione, intesa non solo come attivitĂ  tecnica in sĂ©, poteva avere nella fase di distacco dell’estinto da parenti e amici, concependo ogni spazio in funzione del necessario rispetto dovuto all’intimo dolore dei presenti. 

Il Tempio crematorio è costituito da 2 forni distinti, prodotti da un’azienda italiana, entrambi monitorati h24 e ciascuno dotato di proprio impianto di filtrazione autonomo: particolare attenzione è stata posta al tema di tutela dell’ambiente, analizzato mediante 3 distinti procedimenti che hanno superato il controllo di Comune, ASL, ARPAL e Ufficio Ambiente della Provincia di Imperia, sia per valutare i prodotti utilizzati nel funzionamento dei forni, sia per valutare le emissioni in atmosfera. 

L’iter amministrativo previsto per legge per giungere alla fase di costruzione è stato denso di adempimenti e ostacoli vari: 

· dal 2014 al 2016 sono state svolte le attivitĂ  per dichiarare il pubblico interesse dell’opera ed approvare la fattibilitĂ  economico – finanziaria dell’opera

· ad ottobre 2016 è stato approvato il progetto preliminare in Conferenza dei Servizi

· a giugno 2017 è stata indetta la procedura di gara pubblica

· il 20 ottobre 2017 scadeva il termine per la presentazione delle offerte tecniche ed economiche dei concorrenti

· a settembre 2018 veniva aggiudicata la concessione alla Giò Costruzioni, 

· a ottobre 2018 la concorrente seconda classificata attivava un lungo contenzioso dapprima davanti al TAR Liguria e poi davanti al Consiglio di Stato, che si concludeva favorevolmente per la Giò Costruzioni nel gennaio 2020 

· a dicembre 2020 è stato consegnato il cantiere all’impresa esecutrice 

· i lavori sono stati conclusi il 19 luglio 2022 

· il 21 ottobre 2022 viene inaugurata l’opera. 

L’opera in numeri: 2,9 milioni di euro di investimento, 900 kW di potenzialitĂ  dei forni, 1400 mc di scavo, 16,40 kW di potenza dell’impianto fotovoltaico e tanti altri ancora. Ma, probabilmente, due sono i numeri piĂą importanti per la cittadinanza di Sanremo: 

1) costo zero per la collettivitĂ  per la realizzazione dell’opera

2) 50.000,00 euro il canone annuo che la concessionaria verserĂ  al Comune per tutta la durata del contratto.

I residenti di Sanremo beneficeranno anche di una agevolazione tariffaria.

Nel video servizio a inizio articolo le interviste al sindaco Alberto Biancheri, all’ingegnere Danilo Burastero, a Mario Tiberti dell’azienda Giò Costruzioni e a Michele Marinello, vicepresidente del Gruppo Altair.