Don Rito Alvarez, il prete scampato ai narcos che accoglie i migranti a Ventimiglia
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Don Rito Alvarez è originario del Catatumbo, una regione della Colombia, confinante con il Venezuela e tristemente conosciuta per la produzione di cocaina.

In gioventù Don Rito ha conosciuto la violenza dei narcos e dei guerriglieri colombiani. Sfuggito alla triste sorte di molti suoi connazionali, nel 2007 ha fondato l’Oasis De Amor Y Paz.

La fondazione recupera i bambini sfruttati nelle piantagioni di coca, allontanandoli anche dai gruppi della guerriglia che flagellano quelle zone. Un lavoro e un messaggio di speranza non sempre gradito ai narcos, ma che la fondazione continua a portare avanti senza paura.

Don Rito vive da 23 anni in Italia ed è il parroco della chiesa di Sant’Antonio a Ventimiglia.

La scorsa estate la parrocchia si è aperta all’accoglienza e ai migranti che, bloccati nella città di confine con la speranza di giungere in Francia, dormivano per strada.

Dal 15 luglio, con l’apertura del centro d’accoglienza della Croce Rossa a Parco Roja, la chiesa di Sant’Antonio ospita donne, bambini e minori non accompagnati grazie anche all’aiuto di tanti volontari italiani e francesi.

Nell’intervista Don Rito ci racconta le difficoltà e le violenze vissute in Colombia, la realtà di Ventimiglia e la voglia di mettersi in gioco dalla parte dei più deboli.