Evasa – La dama Bianca” è un simbolo di rispetto per ricordare la giornata mondiale per l’eliminazione della violenza di genere 2022.

L’opera si trova da oggi nella sala consiliare del palazzo comunale di Dolceacqua, dopo la cerimonia di consegna avvenuta ieri alla presenza del sindaco Fulvio Gazzola.

La performance per realizzare la tela “Evasa” si è svolta il 30 ottobre nei pressi della panchina rossa ed ha coinvolto il pubblico sensibile al tema del rispetto e della non violenza, grazie al patrocinio del comune di Dolceacqua, con la partecipazione dei consiglieri Beatrice Orrigo e Luana Mauro, dell’avv. Agata Armanetti in rappresentanza del Centro Provinciale Antiviolenza ISV, e del gruppo P.E.N.E.L.O.P.E. 

L’artista e poetessa Soraya Arianna Cordaro (presidente di Centimetri di Anima), si impegna dal 2015 per diffondere la cultura del rispetto attraverso progetti educativi per bambini e programmi culturali. Realizza tele con colori acrilici, foglia d’oro, oggetti metallici e tessuto ed è apprezzata per la sua originale ricerca di accostamenti e materiali. Segue una coerenza espressiva ma innovativa nel plasmare il colore che danza sospeso in una dimensione poetica. La sua pittura è materica, dimentica il cavalletto e il tempo, entra nel dipinto, ricordando Pollock.

I vernissage con le sue opere: Cages (2017), EVASA (2019), Paradise Lost (2021), Segnalibro D’artista, Omaggio al libro, (collettive alla libreria Bocca di Milano, 2019, 2021), UDARAM (Ospedaletti 2022), collettiva La cultura unisce, mostra itinerante in corso organizzata da Seven Gallery a Salerno (settembre, ottobre 2022), Cages, presso le prigioni di Lucrezia, Dolceacqua (2022). Contatti: centimetridianima@gmail.com, www.centimetridianima.it.

Scegliendo simbolicamente la panchina rossa come luogo di ritrovo, Soraya Cordaro ha realizzato un’opera di 80 cm x 80 cm con una performance di pittura estemporanea e recitazione con i suoi testi, e l’accompagnamento musicale del musicista Andrea Salmaso.

“Così anche Lucrezia di Dolceacqua, l’eroina medievale nota per la sua triste storia, rivive ai giorni nostri, sulla tela attraverso i versi e la performance di Soraya”, aggiunge Daniela Lorenzi, presidente dell’associazione P.E.N.E.L.O.P.E. donne del Ponente per le pari opportunità, “un simbolo per ogni donna che subisce violenza psicologica o fisica. (https://www.penelopepardonne.it). ‘EVASA’ è trasformazione, Lucrezia, la dama bianca viaggia sulla tela e lascia la sua impronta verso la libertà”. 

“L’educazione di ogni individuo al rispetto è un’azione quotidiana che tutti noi possiamo fare per l’eliminazione della violenza, con impegno e responsabilità”, interviene Soraya Cordaro. “È possibile essere un buon esempio per le nuove generazioni ed educare al rispetto chi ci circonda”.

Marco Barile, tra i promotori dell’iniziativa, racconta: “’EVASA’ rappresenta il finissage della mostra CAGES, ispirata ai testi di XXII anelli spezzati, una delle plaquette di poesia dell’artista. Tra le opere che abbiamo ospitato durante il vernissage di settembre (alle prigioni di Lucrezia di Dolceacqua) ci sono alcune tele realizzate durante importanti performance dal vivo, tra cui UDARAM ad ArteGenova 2022, l’inferno di Dante, Voce (2021). La finalità dell’evento è valorizzare la possibilità che l’arte offre per rivisitare emozioni e vissuti, storie e leggende, nonché porre l’attenzione sulla prevenzione della violenza domestica e psicologica. Il tema della mostra CAGES è il valore intrinseco della libertà e delle emozioni attraverso il percorso dalla sofferenza alla liberazione, che ci conduce alla performance EVASA, elemento trasformativo caratteristico del percorso dell’artista”.

“Un filo conduttore che ha creato sinergie e proficue collaborazioni a Dolceacqua”, conclude Soraya Cordaro. “Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno reso possibile la testimonianza di un impegno comune e il sindaco Fulvio Gazzola. Gabbie, prigioni astratte o reali conducono ad evadere spinti da una libertà dipinta dal canto delle catene, evase sulla tela, a cui lascio la mia e la nostra voce per ogni donna che incontra la violenza”.