agriturismo

La possibilità di consentire gli spostamenti tra i comuni, nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno è importante per salvare i circa 600 agriturismi liguri che sono principalmente situati in piccoli centri dell’entroterra, con una clientela proveniente dalle grandi città e dai paesi limitrofi.

È quanto afferma Coldiretti Liguria nel sottolineare la necessità di adeguare le misure dell’ultimo Dpcm per le feste di fine anno al fine di evitare di favorire gli assembramenti in città con lo stop agli spostamenti nelle campagne.

“È un vero paradosso – afferma il Presidente di Terranostra Liguria Marcello Grenna – se si considera che gli agriturismi, proprio per loro natura, sono forse i luoghi dove è più facile evitare assembramenti dato che sono spesso situati in zone isolate in strutture familiari, disponendo di ampi spazi all’aperto, con un numero contenuto di posti letto e a tavola. Poter garantire lo spostamento tra Comuni, non da intendersi in un “libera tutti”, è necessario per sostenere i nostri imprenditori che hanno già subito pesanti perdite a causa della pandemia. I nostri agriturismi per le feste di fine anno, attraggono specialmente per la capacità che hanno di ricreare il clima della tradizione locale legata alle feste, soprattutto in cucina grazie alla maestria dei nostri cuochi contadini.”

“I limiti attualmente imposti per le festività di fine anno – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – arrivano dopo che il primo lockdown ha azzerato le visite in campagna nei tradizionali weekend di primavera e di Pasqua mentre durante l’estate è pesato il numero ridotto di stranieri che, in alcune parti della nostra regione, rappresentano la maggioranza degli ospiti degli agriturismi. È bene non scordare che la percentuale più bassa di contagi tra le diverse attività economiche, si è verificata proprio nelle campagne, con appena lo 0,3% dei 66.781 casi di infortunio da Covid-19 registrati dall’ Inail in Italia, un segno ulteriore di come in campagna, grazie ai grandi spazi disponibili e la mancanza di affollamenti, sia più facile arginare il contagio”.