elezioni sanremo

S.O.S. sanremesi a fortissimo rischio di Dbd: disturbo borderline di personalità? Per dirla con parole più semplici, senza allarmare nessuno perché non si sta parlando di sciagure, di allarmi sanitari, di Covid & C. ma delle prossime elezioni comunali della città del Festival arrivate allo sprint finale, agli ultimi 100 metri.

Un numero crescente di matuziani tende, infatti, a cambiare più in fretta stati d’animo, idee, umore, pareri, giudizi, comportamenti impulsivi, azioni imprevedibili. Come quando si parla di calcio allo stadio con striscioni, trombe, tamburi, per strada, sul lavoro o in vacanza, ovunque. Ciascuna tifoseria vuole la vittoria, parla bene di chi fa gol, pronta però a mandarlo all’inferno quando sbaglia dagli 11 metri. Ad evidenziare l’interrogativo, il “contagio Borderline” sono il confronto immediato tra due sondaggi: quello redatto da Tecné, commissionato dall’emittente televisiva genovese Primocanale, dall’ex senatore Maurizio Rossi, pubblicato e messo in onda stamane, e quello di Euromedia, di Alessandra Ghisleri, uscito primo tra tutti tempo fa.

All’inizio i sicuri candidati sindaco in gara, quelli già con più fans anche se non avevano ancora timbrato il cartellino, erano e sono rimasti l’avvocato Alessandro Mager, candidato sindaco di 4 liste civiche, e l’ingegnere Gianni Rolando, candidato dei 4 partiti al governo FdI, FI, Lega, Udc-Dc, più 2 civiche. Con il passare delle settimane gli aspiranti alla poltrona più alta di Palazzo Bellevue sono saliti a 7. Tra i 6 arrivati il più gettonato, da subito, è stato il candidato sindaco del pd-sinistra Fulvio Fellegara. Piacerebbe soprattutto ai giovani e alle frazioni. Il primo sondaggio-Ghisleri era stato eclatante: Gianni Rolando era risultato vincitore senza se, senza ma, ottenendo addirittura il 73,7% delle preferenze degli intervistati. Alessandro Mager solo il 10,5%. Tra i due, numericamente, un abisso. I “non so” 15,8%. Secondo quel sondaggio non c’era storia, inutile aprire i seggi. Non sono mancate chiacchiere, domande, interrogativi, dubbi a gogò. Poi piano piano la campagna elettorale si è allargata, presentazione di leader e candidati a raffica, nei bar, nelle strade e piazze, nelle periferie. Poi si è accesa con dibattiti a raffica, negli alberghi, presentazioni di programmi e candidati al cinema Centrale, alla Federazione Operaia, al cinema e Teatro Ariston, il tempio del Festival.

Stamane è nato il sospetto borderline: i dati del team Rossi-Primocanale hanno infatti presentato un’altra fotografia, ribaltata la situazione, stilato dati e graduatoria degli aspiranti sindaco. Al primo posto non più l’ingegnere, il super e validissimo tecnico Gianni Rolando, ma l’avvocato, Alessandro Mager con il 34% dei voti. Al secondo posto Rolando, non male con il 32% dei voti, ma secondo. Gli altri candidati? Sul podio, al terzo posto, Fulvio Fellegara 24%, che sicuramente avrà un grande ruolo nel caso non vincesse nessuno al primo turno e si dovesse andare ai supplementari, al ballottaggio tra l’ingegnere e l’avvocato. Più staccati gli altri candidati: Roberto Rizzo (M5S) 6%; Enrica Martini (destra) 2%; Roberto Danieli 1% (civico), idem Luca De Pasquale 1% (civico, escluso dalle elezioni dalla commissione elettorale). Astenuti? 42%. Pochi, troppi?

Tutto può ancora accadere, James Bond insegna: “mai dire mai”. Queste elezioni non sono un film. La realtà politica-amministrativa-partitica italiana purtroppo è da brivido. Ogni giorno una brutta sorpresa, scandali, arresti, alla faccia dell’articolo 54 della Costituzione che testualmente recita “i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche (consiglieri, assessori, sindaci, parlamentari, onorevoli, senatori, ministri, presidenti, ecc.), giurando, hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”. Tradotto: hanno il dovere di agire nell’interesse esclusivo della collettività in ogni settore, non “cicero pro domo sua”, per il proprio tornaconto, le proprie tasche a danno degli altri. Alla vigilia tutti parlano bene, poi solo pochi mantengono le cose dette. Da che mondo è mondo, purtroppo è così. Le manette, i processi, le condanne, gli scandali, il disonore proprio e delle famiglie non hanno insegnato nulla.

Sanremo, chiunque sarà il vincitore, probabilmente ha perso una grossa occasione: per la capacità professionale di Rolando, Mager, e la preparazione di Fellegara, senza togliere nulla agli altri candidati, visto che su molti problemi che da decenni soffocano immeritatamente Sanremo hanno visioni comuni, anziché dividersi, avessero avuto la forza, la capacità, la voglia, l’autonomia di trovare un accordo con obiettivi veri, possibili, sani, negli interessi di tutti, sanremesi, italiani, stranieri, giovani ed anziani, facendo cessare una volta per tutte il solito mercato delle vacche, il passaggio da una bandiera all’altra, da una maglietta chiara a quella colorata, una volta alleati, un’altra nemici, poi di nuovo alleati, nemici e via cantando, pronti a tutto. Per dirla chiaramente con l’ex ministro Antonio Razzi e Crozza solo ed esclusivamente per… “Fatti i c… tua”! Chi può cosa aspetta a cambiare registro? Sono sempre gli altri ad avere torto, a sbagliare? Possibile che non ci sia mai qualcuno che abbia almeno il coraggio di provarci?