perinaldo

Si fa i conti ogni giorno con i ritardi delle infrastrutture telematiche e il “digital divide” che spezza l’Italia fra zone servite dalla banda larga e quelle non raggiunte, fra città e campagne: in un’era dove la tecnologia è diventata pressoché indispensabile, dall’istruzione al commercio, diviene strategico superare queste mancanze e dare la possibilità a tutti i territori di usufruire di tale risorsa.

A livello nazionale solo il 76 % delle famiglie dispone di un accesso internet e appena il 75 % ha una connessione a banda larga, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi al 2019. La situazione peggiora notevolmente nelle aree rurali con appena il 68% dei cittadini che dispone di connessione a banda larga nei comuni con meno di duemila abitanti, quindi con quasi 1 famiglia su 3 (32%) che non viene raggiunta, con le conseguenti difficoltà di accesso, ad esempio, alle lezioni on line per i ragazzi.

“La disponibilità di accessi Internet ad alta capacità – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – è importante anche per ridurre l’isolamento delle aree più marginali della nostra regione, in modo da permettere a tutti di avere accesso al potenziale che deriva dalle nuove tecnologie: dalla scuola on line ai corsi di aggiornamento a distanza, fino all’agricoltura 4.0 per ottenere un incremento di produttività accompagnata dalla riduzione dei costi e a favore della sostenibilità ambientale, ma anche cogliere le opportunità del turismo nelle aree interne e del commercio on line in questo momento di difficoltà. Le nuove tecnologie digitali sono uno strumento strategico per ripartire da un presente che deve fare i conti con l’emergenza coronavirus ed, anche per questo, Coldiretti ha siglato con Tim e Bonifiche Ferraresi un accordo per portare, a livello nazionale, la banda ultralarga nelle aziende e sostenere con nuove soluzioni tecnologiche il grande potenziale di innovazione del settore a beneficio della ripresa economica, accelerando la transizione digitale dell’agroalimentare Made in Italy”.