Storie genovesi, ma anche liguri. E italiane soprattutto. Sono quelle che il giornalista e scrittore Carlo Piano ha raccontato a Diano Marina la sera del 3 agosto, alla presentazione dei suoi due libri “Il torto” e “Il cantiere di Berto” alla rassegna letteraria “Un mare di pagine”. L’incontro di piazza Martiri ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso e attento, che ha potuto ripercorrere con Carlo Piano due casi eclatanti di cronaca nera, entrati nella storia d’Italia.

Il primo legato alle gesta efferate di Donato Bilancia, il serial killer genovese che tra il 1997 e il 1998 uccise diciassette persone, seminando il panico in tutta la Liguria e anche nel vicino Piemonte, prima di essere arrestato e condannato a tredici ergastoli. Carlo Piano, dopo aver seguito la vicenda da cronista, ha deciso più di vent’anni dopo, alla morte di Bilancia, avvenuta per Covid nel dicembre del 2020, di dedicarle il romanzo “Il torto”, nel quale ha affiancato alle ricerche giornalistiche dell’epoca lo studio delle carte processuali, per ricostruire nei dettagli la vita dell’assassino, traendone un ritratto sconvolgente.

“Ho incontrato Donato Bilancia in carcere, poco dopo il suo arresto”, ha detto al pubblico di Diano Marina. “Non ho mai dimenticato il suo sguardo vitreo e quello che mi ha detto. Ma solo dopo la sua morte mi sono sentito pronto a scrivere di nuovo di lui, per capire che cosa ci fosse dietro la sua ferocia”.

La seconda parte della serata si è invece aperta con un video saluto di Renzo Piano, padre di Carlo. La star mondiale dell’architettura ha introdotto, con il suo intervento sull’importanza dell’ottimismo e il valore del costruire, la presentazione dell’altro romanzo portato da Carlo Piano a Diano Marina: “Il cantiere di Berto”, una storia ambientata durante la ricostruzione dell’ex ponte Morandi, oggi viadotto Genova San Giorgio, basata su un disegno donato alla città proprio da Renzo Piano.

Un’impresa compiuta da mille operai, arrivati da ogni parte d’Italia e anche dall’estero, mille come i soldati di Garibaldi che unirono l’Italia. Per uno di questi mille, il geometra Berto, protagonista del romanzo, prossimo alla mezz’età, la ricostruzione del ponte appare come il segnale che c’è ancora speranza: qualcosa può succedere, anche nella sua vita noiosa, sempre in attesa di un grande amore.

“È importante non perdere mai la fiducia nel futuro”, ha spiegato Piano. “Perché solo chi è ottimista costruisce case, ponti, strade per arrivare un giorno a realizzare i suoi sogni e quelli degli altri”.

All’evento, presentato da Marco Vallarino, hanno partecipato il sindaco Cristiano Za Garibaldi, gli assessori Sabrina Messico, Luca Spandre, Barbara Feltrin, i consiglieri Gianluca Gramondo e Veronica Brunazzi.

Dopo qualche settimana di pausa, “Un mare di pagine” tornerà in scena in piazza Martiri giovedì 31 agosto per l’incontro – ultimo della stagione – con il giornalista milanese Francesco Vecchi. Il conduttore di “Mattino Cinque News” su Canale 5 presenterà “Non dobbiamo salvare il mondo”, saggio economico-politico scritto per Piemme, nel quale illustra i falsi miti della cosiddetta religione green, dall’auto elettrica al bio.