carcere sanremo

“Due giorni fa la protesta di un detenuto salito sul tetto, poi l’efferato pestaggio di Alberto Scagni ad opera di altri due detenuti avvenuto ieri notte. Questi episodi susseguiti così rapidamente nel carcere di Sanremo sono l’ennesima conferma di un sistema penitenziario ormai allo sbando per cui urge dichiarare lo stato di emergenza”, denuncia Guido Pregnolato, segretario regionale dell’USPP.

“Scagni è stato trasferito a Sanremo da Genova Marassi dove anche lì aveva subito violenze dagli altri detenuti, ciò conferma che l’iper-garantismo e l’esaltazione di concetti astratti come l’umanizzazione della pena fortemente voluti da una determinata parte politica hanno destabilizzato il modello detentivo trasformando le carceri in luoghi non sicuri, consegnandole in mano a quei detenuti violenti. Apprezziamo i recenti interventi dell’esecutivo, grazie anche alla caparbietà del sottosegretario Andrea Delmastro, ma non bastano. Per ripristinare sicurezza e legalità nelle carceri occorre mettere mano alla pianta organica della Polizia Penitenziaria con l’assunzione immediata di almeno 3.000 unità. Nell’istituto di Sanremo mancano ben 43 sottufficiali rispetto alla previsione organica stabilita, ma la carenza è in tutti i ruoli, infatti non si riescono neanche a concedere le ferie al personale nelle festività natalizie. Auspichiamo ora in un intervento dell’amministrazione penitenziaria affinché si dia supporto al reparto della casa circondariale di Sanremo ormai allo stremo”, conclude l’USPP.