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Credit: Davide Papalini (via wikimedia) - CC BY-SA 3.0

“La possibilità di utilizzare risorse del bilancio regionale per andare a sopperire a costi aggiuntivi della sanità dimostra solidità di bilancio: non andiamo a vendere o a cartolarizzare, non andiamo a svolgere operazioni di finanza creativa, semplicemente utilizziamo la nostra capacità di bilancio per fare fronte a spese sostenute per la sanità, e quindi per i servizi ai cittadini”.

Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in consiglio regionale intervenendo nel dibattito sul Disegno di legge 152 del 2023. Si tratta di fondi regionali destinati ad ampliare ed eventualmente aggiungere ulteriori attività sanitarie, e che non riguardano minimamente i servizi essenziali, che sono coperti dal Fondo sanitario nazionale.

“L’operazione che andiamo a compiere oggi sul disavanzo di Regione Liguria – aggiunge Toti – è una operazione che molte regioni hanno fatto negli ultimi mesi in modo assai più significativo rispetto a quello che sta avvenendo qui, e che viene fatta con finanze della legge di stabilità 2023, ovviamente secondo quanto la legge ci consente di fare. Si tratta di un segnale di come Regione Liguria abbia avuto una politica di bilancio assai attenta, avendo risorse da investire per poter colmare questo disavanzo. Il pareggio di bilancio conseguito nel 2020 è reale e certificato dal Tavolo di monitoraggio, che ha anche verificato che la Regione ha garantito i Lea ai propri cittadini”.

“Il disavanzo delle regioni – precisa Toti – deriva dalla gestione degli ultimi tre Governi nazionali che si sono succeduti, dai quali la Conferenza delle regioni non è mai riuscita ad avere una risposta soddisfacente su una serie di situazioni oggettive che riguardano anche e soprattutto il mondo della sanità: l’aumento dei costi energetici evidentemente ha inciso e non è mai stato ristorato fino in fondo, i costi Covid, che le regioni hanno caricato sui loro bilanci durante l’emergenza non hanno mai avuto un totale ristoro da parte dei Governi della Repubblica che si sono succeduti. A questo si può aggiungere il tasso di inflazione e il costo delle materie prime: è di tutta evidenza che la sequenza di fattori che hanno inciso sul bilancio della sanità, un bilancio molto variegato e che ha più voci di spesa, hanno comportato per tutte le regioni un impegno economico superiore a quello che è stato ristorato loro con le manovre specifiche, e certamente superiore agli aumenti stabiliti per il Fondo sanitario nazionale”.

I costi sostenuti da Regione Liguria, sulla base del conto economico, per far fronte alle necessità legate al Covid e all’aumento dei costi dell’energia è stato, nel 2022, di circa 112 milioni di euro. I trasferimenti dallo Stato per coprire questi costi ammontano, sempre nel 2022, a circa 48 milioni di euro.

“Il tema del disavanzo delle regioni – conclude Toti – è qualcosa che tutte le amministrazioni hanno affrontato. In questa regione, negli anni passati, con una duplice cartolarizzazione si è azzerato per due volte non avendo risorse disponibili a bilancio, a differenza di quanto avviene con la nostra oculata gestione”.