I lapicidi di Cenova con Sergio Sciandrini
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Una scuola di lapicidi durata oltre un secolo e con importanti lasciti in tutto il ponente ligure e non solo. Dalla fine del 1500 agli inizi del 1700 Cenova, oggi piccola frazione del comune di Rezzo, è stata uno dei centri più attivi nella lavorazione della pietra con maestri del calibro di Pietro e Bartolomeo Valenzo.

Oggi il paesino, recentemente entrato in corsa per essere tra i ‘luoghi del cuore’ Fai, è una sorta di museo a cielo aperto con portali, capitelli e opere dall’inestimabile valore come spiegato a Riviera Time da Sergio Sciandrini, consigliere comunale di Rezzo, e collaboratore del libro ‘I lapicidi di Cenova‘ scritto da Franca Rainaldi.

“Dalla fine del 1500 fino agli inizi del 1700 a Cenova esisteva una scuola di lapicidi – dice Sciandrini. Persone che erano in grado di scolpire la pietra per farne portali, capitelli, bassorilievi. Qui a Cenova abbiamo un museo con le foto delle opere che sono state fatte in tutta la Liguria occidentale, compresa l’attuale Francia, Tenda, Briga.

Per esempio il portale della collegiata di Tenda, datato 1576, è firmato dai maestri Pietro e Bartolomeo Valenzo di Cenova. Oltre a questo il paese è un museo a cielo aperto perché se facciamo un giro nei carruggi troviamo capitelli, bassorilievi e opere interessantissime nella chiesa parrocchiale. Qui abbiamo fatto questo museo da circa 15 anni – prosegue, ma più che alcuni pezzi molto semplici abbiamo solo foto. Per vedere gli originali bisogna andare nei paesi dove si trovano appunto Tenda, Briga, la valle Argentina, la valle Armea, la val Prino, Alassio con il portale di Sant’Ambrogio attribuito ai lapicidi di Cenova, e tante altre ancora.

È un tema che non è mai stato portato al grande pubblico e invece potrebbe essere un volano per far conoscere i nostri paesi e comunque anche un indotto per il turismo. Cercare di portare gente che faccia vivere o per lo meno sopravvivere questi borghi”.