“Non fermiamo la campagna vaccinale neanche in questi giorni di festa, in attesa di un deciso incremento la settimana prossima, quando l’hub di Genova comincerĂ  anche le vaccinazioni notturne. Almeno metĂ  degli ultravulnerabili avrĂ  un appuntamento, e man mano che aumenteremo la capacitĂ  vaccinale cercheremo di anticipare gli appuntamenti giĂ  fissati. Arriveremo a circa 13mila vaccinazioni al giorno. La Liguria Ăš una delle regioni che corre di piĂč: siamo i primi nell’accelerazione chiesta dal generale Figliuolo, sesti per popolazione vaccinata sui residenti. Stiamo raggiungendo la soglia del 90% dei vaccini somministrati sui consegnati”. Lo ha detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti nel corso di una diretta sul suo profilo Facebook.

“Nel frattempo occorre ancora molta prudenza – ha proseguito – Abbiamo deciso di mettere qualche restrizione in piĂč per questi giorni, che verrĂ  prorogata oltre le feste per le province di ponente, perchĂ© pensiamo che sia necessaria: dal rispetto delle regole oggi, domani e dopodomani dipenderĂ  la velocitĂ  con cui riapriremo. Per poter riaprire bisogna avere anche il coraggio e la fermezza di chiudere quando c’Ăš bisogno. Dev’essere chiaro a tutti che quando decidiamo di chiudere Ăš a ragion veduta, come Ăš a ragion veduta quando chiediamo di riaprire. Per essere seri in questo momento ancora drammatico bisogna fare le cose che servono, senza propaganda, populismo, semplificazioni. Dove si puĂČ riaprire lo faremo nel piĂč breve tempo possibile. Sbagliare Ăš sempre possibile, ma tutto ciĂČ che facciamo lo facciamo nella consapevolezza di fare del nostro meglio per uscire da questa situazione al piĂč presto”.

“Oggi abbiamo meno positivi di quelli registrati nei giorni scorsi – ha detto ancora il Governatore, commentando i dati del giorno – Domani sarĂČ a Spezia per visitare uno degli hub vaccinali attivi in questi giorni, e dopodomani sarĂČ a Genova all’hub della Fiera e al Gaslini. Ringrazio chi oggi ha lavorato, dagli operatori sanitari alla polizia locale impegnata a far rispettare queste regole dolorose ma necessarie, perchĂ© la pandemia c’Ăš ancora. Stanno crescendo un po’ gli ospedalizzati, ma non molto. Grazie alle terapie monoclonali, e all’etĂ  media piĂč bassa dei contagiati, stiamo tenendo qualcuno in piĂč a casa. Sono soltanto otto i ricoverati in piĂč oggi, un trend che ci aspettavamo visto l’andamento del contagio. Crescono anche i ricoverati in terapia intensiva, ma anche questo era scontato: circa il 10% degli ospedalizzati, in media, passa in intensiva. Oggi abbiamo registrato un solo deceduto: si conferma dunque la tendenza delle ultime settimane. Probabile che qualche numero si aggiunga per il ritardo statistico, ma credo che il tasso di mortalitĂ  si stia abbassando molto. Mi segnalano molti il problema delle persone a domicilio: abbiamo le squadre che li raggiungono, sono persone fragili che meritano di essere prese in carico secondo i loro bisogni. Molto piĂč complicato che negli hub naturalmente, per risorse e tempi, ma lo stiamo facendo”.

“Abbiamo comunicato al Ministero e ad Aifa il caso di una ragazza di 32 anni giunta al San Martino in gravi condizioni, un’insegnante vaccinata il 22 marzo e arrivata al pronto soccorso con una forte emorragia cerebrale da trombosi. Sono scattate le procedure di controllo e verifica: difficile stabilire ora un collegamento, puĂČ essere casualitĂ , predisposizione o altro. Ad Aifa si segnalano tutti gli accadimenti sospetti, vedremo poi alla luce delle analisi cliniche sulle quali sono giĂ  al lavoro gli specialisti al San Martino”, ha concluso.