Covid, situazione drammatica per alberghi. Di Michele: "Settore più colpito ma dimenticati da tutti"
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Dall’arancione al possibile rosso, per arrivare quindi ad un più tranquillizzante giallo. Il walzer dei colori assegnati secondo complicati calcoli che riguardano diversi parametri ha classificato la nostra regione con la tonalità meno restrittiva, un piccolo e probabilmente temporaneo sospiro di sollievo che però cambia molto poco per il comparto alberghiero.

L’albergo è aperto ma desolatamente vuoto, ho acceso le luci solo per questa intervista” dice Silvio Di Michele, presidente sanremese di Federalberghi, incontrato all’interno del suo hotel Sole Mare in via Carli.

“Vengo qui per rispondere al telefono e raccogliere prenotazioni – dice – ma il telefono non squilla proprio. In questo momento c’è poco da sperare con quello che ci succede tutt’intorno, sia con le regioni confinanti che ci garantiscono una clientela fidelizzata, sia in Francia che in Germania e Austria”.

“Il rammarico aumenta con una giornata così bella e calda, una cartolina da inviare ovunque, oggi a Sanremo si passeggia sulla spiaggia in maniche corte mentre a nord si naviga nella nebbia e nel freddo”.

E’ positivo che la Liguria sia stata inserita in zona gialla dall’ultimo Dpcm ma il nostro comparto non è neppure citato tra le varie categorie commerciali. Possiamo rimanere sempre aperti ma con l’albergo vuoto, intorno c’è terra bruciata e certo non posso lavorare con i clienti del posto. Noi lavoriamo con il mondo ma se il mondo è bloccato a casa è come se anche noi fossimo chiusi”.

“Con il comparto artistico che riguarda musica, spettacoli, cinema e intrattenimento – spiega Di Michele – noi siamo il settore più colpito dalla crisi. Ieri sono stati resi noti i dati di luglio e agosto: -10% ad agosto, luglio con i problemi sulle autostrade siamo a -45% dopo il -70% di giugno e in attesa di un altro segno negativo per settembre.”

Stando ai dati ufficiali dell’Osservatorio Turistico di Regione Liguria da gennaio ad agosto le presenze totali in provincia di Imperia sono -45% rispetto al 2019. Sanremo ha registrato il 50% delle presenze in meno nei primi 8 mesi dell’anno. “Facciamo fatica a restare in piedi e quel che è peggio è che non vedremo la luce in fondo al tunnel almeno sino a primavera, ma solo se ci sarà il Festival”, aggiunge Di Michele.

“Ci sentiamo abbandonati anche dalle istituzioni locali – sottolinea – e lamentiamo che non c’è stata attenzione verso la nostra categoria. Capisco che i comuni hanno problemi di bilancio, non hanno incassato ed hanno dovuto spendere ma ad esempio a bar e ristoranti hanno concesso l’ampliamento dei dehor, e in generale loro qualche segno positivo lo hanno ottenuto, noi invece solo segni ‘meno’ ma veniamo equiparati a loro. L’amministrazione comunale qualcosa poteva riconoscerci. C’è malumore tra i nostri associati, dallo Stato è arrivato ben poco, dal Comune idem ma noi quest’anno terremo chiuso per cinque mesi e chissà a Natale. Ci aspettiamo un occhio di riguardo almeno sulla Tari che è un costo molto gravoso per noi che operiamo su grosse superfici ed anche una riduzione del 10% potrebbe esserci molto utile”.

Bar e ristoranti in Liguria per ora possono tenere aperto sino alle 18, voi albergatori invece potete servire i vostri ospiti anche oltre questo orario. Cambia qualcosa?

La chiusura alle sei di sera è veramente ridicola – conclude Silvio Di Michele – e non so su quali basi scientifiche sia stata presa questa decisione. Dovrebbero lasciar fare almeno un servizio serale chiudendo alle 21,30. Ci sono persone che vengono qui per lavoro e si trovano a dover mangiare una pizza da asporto alla sera chiusi in camera perché non sanno dove andare”.