Giovanni Toti

“Pochi minuti fa ci è stata notificata l’ordinanza del ministro Speranza che assegna per i prossimi 14 alla Liguria, a partire dalla mezzanotte di sabato 13 febbraio, il colore arancione alla Liguria. Una decisione che è appannaggio del ministero e che scadrà il prossimo 5 marzo. Ne prendiamo atto senza poter più intervenire dal punto di vista normativo”. Lo ha comunicato quest sera, nel consueto punto sul Covid, il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti.

“Nel corso dell’interlocuzione di queste ore che abbiamo avuto con Speranza – ha spiegato Toti – abbiamo dettagliato più volte la situazione della regione Liguria che ha un Rt superiore a 1, ma dove ci sono zone in cui è più basso; ma come si sa ha inciso molto l’area imperiese sulla media regionale. A questo proposito avevamo anche proposto una soluzione differenziata per aree diverse della regione per dare risposte più mirate sui territori. È evidente che vi è anche una diffusa preoccupazione, a livello governativo, sull’effetto delle varianti sia sudafricana, sia inglese che brasiliana. Anche in Liguria abbiamo registrato alcuni casi di variante inglese, anche se in termini minori. Sono varianti la cui capacità di diffusione non è ancora nota e studiata, pertanto c’è stato un elemento prudenziale nella scelta del Comitato Tecnico Scientifico”. Il presidente Toti ha rimarcato di aver chiesto al ministro della Salute di poter far scattare l’ordinanza dalla sera della domenica, tenendo conto della particolare giornata di festa che per i ristoratori ha un grande valore economico, “ma la mia richiesta è stata respinta, perché il dato normativo prevede che la fascia di rischio entri in vigore a 24 ore di distanza dall’ordinanza del ministro. Ribadisco pertanto che il quadro normativo non consente alla Regione Liguria di assumere alcun provvedimento ponte nelle prossime ore”.

VACCINI

“Oggi – ha ribadito Toti – sono stati fatti i primi 500 vaccini sul territorio, destinati a singoli cittadini over 80; testimonial di una giornata così importante è stato l’architetto Renzo Piano che di Genova è un simbolo e che ha spronato tutti a vaccinarsi. Da lunedì si potrà iniziare a prenotare e da mercoledì inizierà la campagna territoriale con la somministrazione di 20.000 vaccini alla settimana”.

“A dispetto comunque della fascia arancione in Regione Liguria la situazione è di sostanziale stabilità – ha proseguito Toti – per quanto riguarda i posti letto e anche la mortalità. Calano di 12 i nostri pazienti ospedalizzati, scendono le terapie intensive, segno che la pressione ospedaliera, a parte nel ponente della regione, è sostanzialmente stabile e fa registrare un lievissimo decremento. Cala il numero dei deceduti, oggi sotto la decina. Ci auguriamo che via via che procede campagna di vaccinazione, diminuiscano ulteriormente.

ASTRAZENECA

Parallelamente, in base all’ accordo con i medici di medicina generale e con i farmacisti, inizierà anche la campagna vaccinale per i cittadini sotto i 55 anni.

Filippo Ansaldi sub commissario Alisa, e responsabile prevenzione: “Dal report n. 39 l’incidenza dell’andamento dei nuovi casi è rimasta costante nelle ultime settimane. C’è un quadro eterogeneo, sicuramente l’incidenza nella provincia di Spezia, Genova e Savona, tende a diminuire, ma è decisamente superiore in provincia di Imperia. L’area della Costa Azzurra è interessata da un’importante circolazione del virus e così nei due distretti più vicini al confine cioè Ventimiglia e Sanremo. L’aumento della circolazione in ASL 1 determina anche l’aumento della pressione ospedaliera che invece scende nelle altre ASL. La nostra capacità di monitoraggio è a posto: con un effetto globale di trasmissione aumentata. Complessivamente l’Rt è oggi a 1.08 mentre la pressione sui nostri ospedali, per quanto riguarda le terapie intensive e in area medica, è sotto la soglia”.

Barabara Rebesco, responsabile della logistica dei vaccini: “In settimana abbiamo ricevuto 12.870 dosi di vaccino Pfeizer e 6.300 di vaccino AstraZeneca, per il fine settimana attendiamo 4.700 dosi di vaccino Moderna e altri 7.400 dosi di AstraZeneca. Fino ad ora abbiamo ricevuto 115.000 dosi di vaccino e ne abbiamo somministrato 84.000 dosi, metà delle quali rappresentano la seconda dose. Per quanto riguarda il vaccino riservato agli anziani che non possono spostarsi, abbiamo condotto approfondimenti sulla possibilità di consegnare a domicilio la dose con la preparazione già nella siringa. Inoltre siamo in dirittura di arrivo per l’accordo con i medici di medicina generale e i farmacisti per la cessione del vaccino Astrazenca e aumentare così l’offerta in termini di capillarità. Speriamo sia presto disponibile anche il vaccino Johnson&Johnson in valutazione presso l’EMA. Per quanto riguarda gli anticorpi monoclonali saranno gestiti dalla struttura commissariale, ma noi siamo pronti con un provvedimento che normerà il loro utilizzo con un protocollo ad hoc redatto dal professor Bassetti”.

Angelo Gratarola, Coordinatore Dipartimento Regionale Emergenza Urgenza: “A dispetto del passaggio in zona arancione la situazione ospedaliera è diversa: vediamo da settimane calare il numero dei pazienti, un dato stabilizzato anche per terapie intensive che registrano oggi un calo di 5 persone e questo è molto positivo. Non vi è grande pressione nemmeno in ASL 1, nonostante l’aumento dei contagiati. Nei pronto soccorso sono in crescita i pazienti non covid e anche se il numero dei passaggi è ancora basso e molto distante dal momento pre-covid, l’insieme degli elementi ci fa ben sperare. L’importante è mantenere comportamenti virtuosi e speriamo che tra 15 giorni si possa rientrare in zona gialla”.

Matteo Bassetti, responsabile della Clinica Malattie Infettive: “Si chiude una settimana relativamente tranquilla in cui abbiamo riorganizzato gli argini della Clinica. Potrebbe esserci una ripresa dei contagi la prossima settimana, per questo la clinica si è attrezzata con un maggior contingente per la medicina territoriale e una grande collaborazione con i medici di medicina generale. Siamo arrivati a oltre 50 accessi diretti alla Clinica di Malattie Infettive dal domicilio. Abbiamo lavorato per attrezzarci se dovesse esserci la cosiddetta terza ondata. Dal punto di vista clinico la circolazione nella provincia di Genova per la variante inglese ha una percentuale del 13%. Parte di queste persone è stata ricoverata nei nostri ospedali. Ma non c’è stato un aumento di aggressività. Per quanto riguarda gli anticorpi monoclonali, abbiamo un protocollo per capire chi ne può beneficiare e stabilito una collaborazione con i medici di famiglia e un percorso di azione. Attendiamo il semaforo verde dalla struttura commissariale affinché ci renda disponibile questi farmaci”.