comune ventimiglia corvo

Continua ad infittirsi il mistero intorno alla lettera anonima giunta qualche giorno fa sulle cattedre di alcuni esponenti politici della città di Ventimiglia. Oggetto della missiva presunti incontri privati tra alcuni esponenti dell’amministrazione comunale sul progetto del fronte mare, al momento in una situazione di stallo.

Con un tono confidenziale e accusatorio il mittente della missiva punta il dito contro il sindaco Flavio Di Muro, l’assessore Adriano Catalano, i consiglieri di minoranza del centrodestra Tiziana Panetta e Gaetano Scullino, ma anche contro l’ex direttore generale del Comune Marco Prestileo e l’ex assessore Riccardo Bosio, in un contesto di affermazioni gravi e atte a screditare e insignire il dubbio verso la macchina comunale e le sue persone.

Tra chi non trova ragioni di rilasciare dichiarazioni e chi al contrario ha molto da dire, la questione sembra destinata a indagare i meandri del palazzo comunale intemelio.

Ogni consigliere appartenente alla minoranza ha ricevuto la missiva, eccezione fatta per i due membri sopracitati, a loro modo resi protagonisti ma non destinatari.

Il primo cittadino è posto sotto la lente d’ingrandimento per alcuni incontri che il misterioso mittente indica come avvenuti in condizioni di estrema segretezza. Anche sull’assessore Adriano Catalano vengono gettate ombre, accusato di non rispettare le leggi proprie del suo assessorato.

“Panetta, Prestileo, sindaco e Catalano si vedono sempre per il fronte mare”, recita la missiva. “Scullino farà la sua parte, vedete voi”, prosegue nella riga seguente.

A colpire il lettore, in ogni caso, è la mancanza di cura ortografica: errori talmente banali da sembrare intenzionali, assenza di concordanza dei tempi verbali e mancato uso delle maiuscole per indicare i nomi propri.

“Si tratta, a mio parere, di sbagli mirati a depistare l’indagine”, commenta il consigliere Scullino, d’accordo con la collega Panetta: “Il mittente si maschera dietro gli errori, poco realistici”. Una lettera anonima che a giudizio del sindaco “non sarebbe dovuta essere aperta, figuriamoci commentata”, ma tuttavia è sulla bocca di tutti. “Sono andato a sporgere denuncia alla polizia postale: non accetto che il mio operato e la mia onestà vengano screditati in questo modo”, annuncia Di Muro. Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore Catalano, che commenta: “Ho sporto denuncia alle autorità competenti e confido che le forze dell’ordine possano far luce su questo episodio”.

Un fatto grave, contraddistinto dall’intenzione di far una politica polemica, lanciando la pietra e nascondendo la mano. Le affermazioni della missiva sono ‘pesanti’, ma da dove arrivano? Chi si nasconde dietro il messaggio? Come un corvo in volo nelle ombre, questa figura sinistra si aggira nell’oscurità politica della città.

“Non vogliamo tornare alla ‘svolta’ come anni fa”, conclude la lettera, riferendosi all’operazione di polizia del decennio scorso.

“Reputo che la lettera sia stata scritta e inviata per dispetto e come avvertimento al consiglio e al sindaco”, dichiara Gaetano Scullino senza esitazione. “Il mittente è senz’altro qualcuno che conosce l’ambiente, ma ha poco potere e guadagnato con l’antipatia”, prosegue, lasciando intendere di nutrire dei sospetti su chi sia l’uccello del malaugurio.

Resta da scoprire se questo individuo è solo un corvo solitario nel cielo, o se fa parte di un nido più grande, intento a destabilizzare la politica locale. È credenza popolare che uno indichi disgrazia imminente e due portino invece buone novelle, ma sarà vero in questo contesto? Sarà una colomba a portare la pace?

Riflettendo un istante di più sull’intera questione può venire in mente di fare un passo indietro e spostarsi all’esterno della vicenda: sarà la prima lettera anonima a raggiungere così tante scrivanie? Se così non fosse potrebbe stranire che proprio questa missiva sia finita sotto la lente d’ingrandimento e divenuta fonte di tanta indignazione e risentimento.

Una vicenda piena di spigoli ed ombre, su cui ora dovranno cercare di mettere un punto le forze dell’ordine, chiamate a trovare qualcuno che gioca a nascondino ai danni altrui.