Coronavirus, intervista al Maestro Diego Campagna
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“So che la situazione è tragica e assolutamente la salute di tutti noi viene prima di tutto, ma per favore dite e fate qualcosa anche per il mondo della cultura e dello spettacolo dal vivo. Capisco che per i più siamo “lavoratori dell’inutile” ma almeno fate finta di capire qualcosa.” 

Sono queste le parole scritte sui social media dal Maestro Diego Campagna, chitarrista imperiese di fama mondiale, alla luce della conferenza stampa di domenica scorsa durante la quale il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ha illustrato le misure contenute nel nuovo dpcm che entrerà in vigore lunedì 4 maggio.

Come lui stesso dichiara, il Maestro Campagna non è solito lasciarsi andare a messaggi e sfoghi sui social media. La situazione è però critica e se da una parte lo è per tutti, il settore dello spettacolo sembra essere stato dimenticato dai proclami delle istituzioni e dei politici.

Mancanza che sta facendo arrabbiare tanti musicisti. Nei giorni scorsi Roy Paci, cantante e trombettista italiano, ha lanciato la proposta provocatoria di “abbassare la saracinesca dell’arte”, basta musica su internet, dai balconi, alla radio. “Forse solo così si accorgeranno di quanto è pesante questa assenza,” ha dichiarato Roy Paci.

Di tutto questo ne abbiamo parlato oggi proprio con il Maestro Campagna che abbiamo raggiunto in video-conferenza.

“Non è un periodo semplice per nessuno. Purtroppo non ci sono molte soluzioni per questa situazione. Vivo questo momento con speranza che tutto finisca presto, anche se temo che finché non si troverà un vaccino non finirà. Non voglio essere pessimista, ma tutti i giorni sento amici e colleghi in Cina. In alcune zone stanno ricominciando a chiudere, hanno dei focolai e dei contagi di ritorno. Anche noi dobbiamo stare molto attenti senza affrettare le riaperture. Tutti abbiamo perso molto ma ci vuole prudenza,” spiega Campagna.

“Io – aggiunge – ho interrotto la mia attività già a gennaio con la cancellazione di due tour in Asia, ho cancellato il tour negli Stati Uniti, a luglio non andrò in Messico. Tutto è stato rinviato a fine settembre, inizi di ottobre, nella speranza che vada bene.” 

“Per quanto riguarda l’estate ci spero ancora. Capisco che non si possano riempire i teatri, ma all’aperto con le giuste precauzioni e un pubblico fortemente limitato, forse qualcosa si potrebbe fare. Capisco però che sia un momento economicamente complicato; per i comuni e gli enti pubblici ci sono settori primari per la nostra società e diventa difficile investire in cultura. Ma l’arte e la musica, come spesso dico, salvano la vita,” dichiara.

Su questa apparente mancanza di considerazione da parte delle istituzioni commenta: “È realmente così. La colpa è anche nostra, mi ci metto anch’io in mezzo. Quello che facciamo è sempre stato visto come ‘un di più’. In realtà è parte della nostra vita e della nostra esistenza, ma non siamo ancora riusciti a farlo capire a chi prende le decisioni.”

Il Maestro Campagna commenta anche l’approccio generale del mondo della musica a questa quarantena

“Da quando è iniziata l’emergenza non ho messo una nota della mia chitarra sui social media, non ho fatto concerti online. Non condivido molto questo approccio. Aprendo Facebook oggi i primi 100 video sono gente che suona… non ha molto significato. Stanno inflazionando quello che noi facciamo, sembra che il mondo sia fatto di musicisti. Ma non è così. Oltretutto ascoltare un concerto da un cellulare o da un computer non ha senso. Si perde tutta la magia della musica dal vivo e la poesia del suono di uno strumento,” conclude.

Guarda l’intervista integrale al maestre Diego Campagna nel video a inizio articolo. Di sottofondo i magnifici brani “The Moon Represents my Heart” e “El Noy de la Mare” contenuti nell’ultimo disco del chitarrista imperiese.