Dopo aver elencato i numeri di giornata dell’emergenza coronavirus in Liguria il presidente regionale Giovanni Toti, nel consueto punto stampa serale, ha detto: “Sono dati che confermano ancora un calo della spinta epidemica del covid con un sostanziale svuotamento dei nostri ospedali. Poco fa ho fatto il punto con Alisa, abbiamo il 12% di sale di terapia intensiva occupate su una soglia minima di 30% prevista dai cruscotti di controllo, cosĂŹ come per la terapia di media intensitĂ siamo ben al di sotto.
Ci avviciniamo a un momento importante nel fine settimana quando scadrĂ il dpcm del Consiglio dei Ministri – ha proseguito Toti. Andremo quindi a una serie diversificata di aperture regione per regione. Ieri sono uscite delle linee guida Inail criticate da diverse parti, io le ritengo linee che andranno contestualizzate in base al territorio stiamo giĂ facendo questo percorso e oggi Ăš stato chiuso il primo accordo con le associazioni dei balneari che ora andranno al vaglio degli uffici regionali.
Domani incontrerĂČ le associazioni di categoria per integrare e applicare le linee in Liguria. Lavoreremo per renderle conciliabili. Consentiremo le aperture da lunedĂŹ, ma Ăš possibile che serva piĂč tempo per adeguare le strutture o avere regole certe. Ă un momento non facile per tutti, credo che nei prossimi giorni tutto risulterĂ piĂč chiaro grazie anche, speriamo, al nuovo dpcm”.
L’assessore alla SanitĂ Sonia Viale ha invece annunciato: “Abbiamo progressivamente gestito la situazione dei test sierologici ed Ăš notizia di oggi la chiusura di un accordo con le Camere di Commercio per andare incontro alle esigenze del mondo del lavoro. Oggi Ăš stato pubblicato l’avviso per trovare i laboratori che potranno eseguire i test rivolti al mondo produttivo. Si stima una platea di 400mila lavoratori che potranno sottoporsi volontariamente ai test”.
L’assessore al Demanio Marittimo Marco Scajola ha poi fatto chiarezza sul tema spiagge: “Abbiamo approvato un protocollo condiviso che ora dovrĂ passare al vaglio tecnico sanitario. Nasce dal buon senso e dalla sicurezza. Il documento Inail risultava assolutamente inapplicabile a livello nazionale. Abbiamo individuato le distanze in 3 metri tra un ombrellone e l’altro e 3 metri tra le fila. Sono misure che vanno ben oltre le misure standard che gli stabilimenti applicano, in questo modo pensiamo di garantire sicurezza, ma anche il lavoro”.