botti coronavirus
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Difficilissima la situazione economica per tantissimi settori in questa emergenza Covid-19. Tra questi bar e ristoranti che saranno tra gli ultimi a riaprire completamente (la data ipotizzata è il 1° giugno) e lo faranno sicuramente con misure di sicurezza stringenti che non renderanno facile la ripartenza.

A catena è in crisi un altro settore importantissimo anche nella nostra Provincia, quello dei grossisti che riforniscono bar, ristoranti e alberghi.

Dietro le serrande chiuse dei locali c’è un universo importante fatto di aziende e di migliaia di lavoratori in tutta Italia. Un settore di cui forse si parla ancora poco, ma che sta affrontando un momento difficilissimo.

Con la riapertura di alcuni servizi a domicilio e il via libera in Liguria al take away a partire da ieri, abbiamo raccolto la testimonianza di Andrea Botti, della ‘Botti Food Service’, azienda importante nel panorama locale.

“Il periodo è buio perchè oltre a questi ‘poveri’ ragazzi che si impegnano nel take away, che gli frutta una percentuale bassissima rispetto a quanto gudagnavano prima, io di prospettive ne vedo poche. Ci stanno lasciando le briciole – dice Botti. I nostri ragazzi in cassa integrazione non vedono un euro, noi ancora meno.

Abbiamo fatturato un 3% di quanto fatto l’anno scorso ad aprile. Dei 20 dipendenti che abbiamo, 3 stanno lavorando più la mia famiglia. Oltre a questi ho 6 agenti di commercio anch’essi ovviamente fermi”.

In merito alla stagione estiva Botti aggiunge: “Ci proveremo, noi teniamo duro insieme ai nostri clienti che sono dei partner. Cerco di stargli vicino, ma la mia azienda soffre”.