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“Rispetto al 2019 abbiamo una contrazione di 125 milioni di euro soltanto per il cenone di capodanno e perdite ingenti sul mese di dicembre che, per gli esercenti, significa circa il 10% dell’incasso annuale”. A dirlo è il presidente provinciale di Fipe Confcommercio Enrico Calvi commentando una fine di 2021 amara per baristi e ristoratori.

La nuova ondata di covid-19 ha stoppato le prenotazioni causando, anzi, centinaia di disdette in uno dei periodi più caldi, economicamente, dell’anno. A complicare la faccenda regole anti contagio che fanno sempre più discutere.

Una su tutte, introdotta da pochi giorni, l’obbligo di super green pass per consumare al banco sul quale Calvi spiega: “Gestiamo con estrema difficoltà delle disposizioni facili da scrivere sulla carta, ma complesse da realizzare. Il fatto di dover controllare nell’attività di bar il green pass per le persone al bancone è quasi impossibile con la forza lavoro che abbiamo”.

Calvi prosegue poi parlando del mese di dicembre: “In pratica è stato un mese buco, un dicembre anomalo con poca affluenza e poche persone per le strade. Con la ripresa dei contagi la clientela è molto più cauta ed esce meno volentieri, è un dicembre triste”.