Nel tardo pomeriggio odierno il premier Giuseppe Conte, in conferenza stampa, ha annunciato “l’Italia che verrà”, un grande progetto di cambiamento generalizzato del modus operandi dello Stato nei confronti dei suoi cittadini.

Con visione rivolta al futuro, e neppure troppo lontano, Conte ha proposto la sua idea di Fase 3 avanzata per l’Italia che deve risorgere dalle sue ceneri causate dall’emergenza sanitaria, approfittando per migliorare in ogni suo aspetto.

“Siamo confortati dai dati che ci propongono una confermata regressione dell’epidemia – ha detto Conte – e fa solo piacere constatare il rinnovato entusiasmo che si respira tra la gente. Dopo tanti sacrifici ce lo meritiamo di tornare ad incontrarci e a socializzare ma ci dobbiamo ricordare che se siamo tra i primi a ripartire è perché siamo stati molto bravi a seguire i decreti e le restrizioni. Quindi adesso facciamo attenzione a rispettare distanziamento e a portare le mascherine dove è necessario per non tornare indietro e buttare via tutto quello che abbiamo fatto”.

“Il virus non è scomparso – ha chiarito Conte – è una grave leggerezza pensarlo ma da oggi i turisti europei possono tornare da noi senza sottoporsi a quarantena, siamo una meta sicura e ambita. Il nostro meraviglioso ed unico patrimonio artistico non è mai andato in quarantena. Non è accettabile che ci siano nazioni che vogliono discriminarci, stiamo lavorando per chiarirci con i nostri partner europei che hanno qualche diffidenza nei nostri confronti”.

“Quello che però mi sta veramente a cuore è far ripartire l’Italia sia con le risorse che abbiamo messo in campo noi, sia con i soldi che ci arriveranno dall’Europa, consapevoli che non ci vengono regalati ma prestati. Serviranno per aiutare le imprese e le famiglie, la Partite Iva, gli artigiani, gli stagionali. I bonus ci saranno per tutti e mi sono già scusato per ritardi e intoppi burocratici, l’apparato statale non era pronto ad una situazione del genere, effettuare erogazioni a così tanti soggetti in così poco tempo. Ma questo riguarda solo l’inizio del nostro rilancio che serve per aiutare settori in maggiore sofferenza come manifatture, turismo, spettacolo, piccole aziende, artigianato. Questo inizio di nuova fase deve anche risolvere vecchi problemi strutturali e atavici della nostra nazione, partendo dalla condivisione e dalla serietà”.

“I soldi che stanno per arrivare dalla Commissione Europea – ha spiegato Conte – a noi come Paese tra i più colpiti dal virus, serviranno per un progetto che deve cambiare in meglio l’Italia, un piano di rinascita per modernizzare il Paese, renderlo più green, con pagamenti elettronici contro il sommerso, digitalizzazione, innovazione, banda larga, rilancio investimenti e tagli alla burocrazia. Puntiamo al diritto allo studio per tutti e creare migliaia di posti nella ricerca, ad una giustizia con tempi molto accorciati e rivedere un Codice Civile che risale al 1942. Le Commissioni devono iniziare subito a lavorare e noi saremo pronti ad emanare decreti e riforme anche nel fisco che è iniquo ed inefficiente”.

“È un progetto impegnativo – conferma il Premier – anche per destinare le somme che saranno comunque non un tesoretto per il Governo, questo o quello che verrà, ma dovrà servire agli italiani e a riprendersi. Presto convocherò gli stati generali dell’economia per un confronto aperto e diretto da affrontare con coraggio, lungimiranza e determinazione per dar vita al vero cambiamento e a questo tavolo parteciperanno anche le opposizioni”.

“Ci sono molte cose da mettere a posto – dice Conte – il Paese ha fretta, 400mila disoccupati chiedono risposte e noi gliele dobbiamo fornire. Faremo cambiamenti nella rete viaria, portuale e aeroportuale, collegamenti migliori con l’alta velocità soprattutto raddoppiare la rete ferroviaria nel sud e rinforzare collegamenti ovunque, da nord a sud. La procedura di revoca alla società Autostrade è sempre in corso, le proposte che abbiamo ricevuto da loro non sono risultate compatibili con quello che speravamo”.

“Assicuro che a settembre la scuola tornerà a funzionare come e meglio di prima. I fondi per opere in ambito scolastico ci sono, avremo classi ristrutturate o completamente nuove e a misura di studente, con il rispetto delle protezioni anti contagio. Tanti soldi da investire per avere un’Italia migliore ma faremo grandissima attenzione per evitare infiltrazioni mafiose negli appalti. I controlli saranno rigorosi ma veloci, una volta dato parere positivo si deve iniziare subito a lavorare e costruire. Inviterò la Corte dei Conti ad intervenire e chiedere i danni a chi cercherà di rallentare le procedure e la nostra ripartenza”.