cala del forte porto ventimiglia

Non è casuale la scelta degli industriali del Ponente ligure di organizzare la loro assemblea generale annuale 2022 a Cala del Forte, il nuovo porto di Ventimiglia, simbolo di rinascita, resilienza ma anche di rinnovata affinità con il vicino Principato di Monaco e la Costa Azzurra.

Al di là dell’evento in sé, che andrà in scena questa sera alle 18 all’aperto in una cornice molto suggestiva e che avrà tra gli ospiti anche il noto giornalista e conduttore televisivo Alan Friedman, vale la pena soffermare l’attenzione sul messaggio tra le righe che Confindustria Imperia vuole far arrivar alla politica, all’economia e al territorio in genere.

Una sorta di “message in a bottle”, per dirla con i Police, che ha fatto da fil rouge alla presidenza di Barbara Amerio fin dal suo primo giorno di insediamento, il 10 ottobre di tre anni fa.

“La provincia di Imperia va rilanciata guardandola dal mare – aveva detto l’affermata imprenditrice del settore nautico parlando agli imprenditori dal palco del Casinò di Sanremo – dobbiamo vedere il Ponente ligure da un’altra prospettiva, provare a cambiare il nostro punto di vista per ripartire”.

Insomma, le cose forse non sono sempre come sembrano e guardarle da un altro punto di vista, da una prospettiva inusuale, può aiutare a leggere meglio la realtà, a trovare le soluzioni giuste ai problemi di sempre, a tradurre in atto il potenziale inespresso.

Brucia a tutti, infatti, leggere nell’indagine 2021 sull’Indice della Qualità della Vita de “Il Sole 24 Ore” che la nostra provincia è al 77° posto su 107 province italiane. Una classifica che diventa ancora più inclemente se si guarda la posizione per la qualità delle strutture ricettive o per l’energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili, dove siamo addirittura in 95esima posizione. Ma anche la ricerca commissionata dalla stessa Confindustria a Cribis Margò nell’ottobre scorso non fa sconti al Ponente ligure, indietro sia rispetto alla media regionale che a quella nazionale su partite importanti come la propensione delle aziende all’innovazione, alla digitalizzazione e all’internazionalizzazione.

Ma, come ci ricorda la Amerio, non siamo qui per scrivere un necrologio, fasciarci la testa, piangere su noi stessi, nascondere l’evidenza o mettere la testa sotto la sabbia. Siamo qui per cambiare prospettiva, per guardare le stesse cose da un altro punto di vista, non più dalla terra come siamo abituati ma dal mare. Solo in questo modo possiamo accorgerci che lo stesso bicchiere che è mezzo vuoto, è allo stesso tempo anche mezzo pieno.

Che dire di una provincia che è in una posizione geografica strategica, ha il miglior clima d’Italia, è a un tiro di schioppo da due aeroporti internazionali come Nizza e Genova, ha una rete di porti turistici protetti con circa 5.000 posti barca, un brand come la “Riviera dei Fiori” che ha solo bisogno di essere lanciato per spiccare il volo, una vicinanza imbarazzante con uno dei Paesi con il PIL più alto del mondo, un patrimonio di prodotti agroalimentari di qualità inimitabili?

Lo sanno bene le 224 aziende associate a Confindustria Imperia che insieme ce la possiamo fare. Lo sentono le 6.500 famiglie a cui danno lavoro gli industriali di Ponente, che hanno la forza di fare impresa. Nel mese di giugno ImperiAware, la società partecipata da Confindustria che raggruppa le maggiori imprese ICT del territorio, ha avviato i lavori del cantiere che trasformerà l’ex Caserma dei Vigili del Fuoco di via Delbecchi a Imperia in un polo tecnologico. Entro la fine del prossimo anno il Ponente avrà un centro high-tech nel quale le aziende informatiche lavoreranno in rete, ma dove ci sarà spazio anche per la didattica, la ricerca e la formazione. Un progetto nuovo e coraggioso nato anche in questo caso da un cambio di prospettiva. Credere che lavorando insieme per un obiettivo comune può portare risultati migliori che non sviluppare individualmente ciascuno il proprio business.

Chissà se oggi tra gli imprenditori seduti nella platea di Cala del Forte ce ne sarà qualcuno che guardando il mare prenderà coraggio o troverà l’ispirazione per cogliere l’invito della presidente Barbara Amerio. Tutti lo speriamo, il Ponente ligure ne ha bisogno.