La situazione sulla SS28 è sempre critica ma le soluzioni non sembrano arrivare. Nonostante l’ennesimo incontro (avvenuto a Garessio, lunedì sera), scioltosi con l’ennesimo “Ci riaggiorneremo” per l’Armo-Cantarana. Opera strategica per il collegamento tra le due Regioni e da queste celebrata da oltre 30 anni. Era il 24 maggio 1992, quando venne inaugurato il progetto del traforo, lungo 3 km ai quali dovrebbero esserne aggiunti circa il doppio su strada, ma da allora il pallone è rimasto praticamente fermo a centrocampo e il match fermo sullo 0-0. Per dirla in termini pallonari.

Ieri, presso il municipio di Garessio (il cui sindaco è l’ex Ministro della Salute Ferruccio Fazio) si è tenuto l’incontro organizzato da Confartigianato – che ha partecipato con una delegazione imperiese guidata dalla Presidente Donatella Vivaldi – e durante il quale ha preso parola anche il Presidente della Provincia Claudio Scajola. Molto rappresentato anche il Piemonte con l’Assessore Regionale ai Trasporti Marco Gabusi, il Governatore della Provincia Robaldo, oltre chiaramente ai vertici di Confartigianato Cuneo. Ma i problemi sul tavolo sono rimasti tali e le soluzioni poche.

Il primo degli scettici rimane il Sindaco di Pornassio Vittorio Adolfo e all’incontro di ieri, il comune della Valle Arroscia era rappresentato dall’Assessore Lavagna. Ai nostri microfoni, il primo cittadino ha ribadito: “L’ordinanza di settembre era l’unico modo per mantenere la sicurezza nel centro abitato. Non penso che semafori nei punti critici o sensi unici alternati possano essere la soluzione”, che peraltro era stata la risposta iniziale di Confartigianato al provvedimento di Adolfo, che conclude: “Le decisioni vanno prese prima che accadano incidenti o fatti spiacevoli”.

Il Prefetto aveva corretto il tiro consentendo a tir e auto articolati, sopra i 12 metri, di transitare purché trasportassero e scaricassero merci nelle province di Cuneo ed Imperia fino al 31 ottobre (termine dell’ordinanza), quando il traffico sul Nava è particolarmente intenso. La prospettiva del primo cittadino è quella di convogliare il traffico dei mezzi pesanti unicamente sulla A6, al momento però affollata anche da tanti cantieri. L’interruzione della strada che passa dal Col di Tenda, risalente al 2020, ha ulteriormente aggravato la situazione.
Quindi, nella riunione si è tornato a parlare dell’Armo-Cantarana ma i 440 milioni di euro (di difficile reperimento) quantificati per il completamento dell’opera frenano ogni entusiasmo, lievitati rispetto ai 304 quantificati dall’ex Presidente della Camera di Commercio Ferruccio Dardanello, in era pre-Covid. Trovate le risorse bisognerebbe fare i conti con i tempi di realizzazione: nel 2020 venivano calcolati in poco più di tre anni, secondo una ottimistica stima. Tempi che comunque non escluderebbero una soluzione alternativa al traffico della SS28.

Grande assente all’incontro sono stati l’ANAS ed i suoi rappresentanti mentre il Presidente Scajola continuava a sottolineare l’importanza strategica della Carcare-Predosa-Albenga che, secondo un progetto ideale, si inserirebbe in una via alternativa alla A10. Ma che sta incontrando i ‘no’ di vari sindaci dei comuni interessati.

Insomma il pallone rimane a centrocampo: il tempo delle soluzioni è ancora rimandato.