“I risultati sono stati una conferma non soltanto dell’efficienza e del coordinamento fra gli apparati di reazione dei tre Paesi, ma anche dell’affidabilità e dei rapporti con la componente terrestre che per la prima volta è stata interessata: la Prefettura, la Protezione Civile, il Comune e la Regione. Quindi è stato un test sicuramente impegnativo, che ci ha insegnato molto, ma ci ha anche rassicurato sulla nostra capacità di intervenire efficacemente e tempestivamente in caso di emergenza”. Con queste parole Oliviero Montanaro, direttore generale Patrimonio Naturalistico e Mare del ministero della Transizione Ecologica, ha commentato l’esito dell’esercitazione antinquinamento che si è svolta questa mattina a Imperia, nell’ambito dell’Accordo tra Italia, Francia e Principato di Monaco denominato ‘Ramoge’.

Nel corso dell’esercitazione è stata simulata una doppia situazione emergenziale: inquinamento da carburante e inquinamento da sostanze nocive e pericolose. Le operazioni di contrasto hanno quindi coinvolto 18 mezzi aeronavali dei tre Paesi dell’Accordo, a cui si sono aggiunti oltre 100 volontari specificatamente formati dal Dipartimento di Protezione Civile con Legambiente.

I risultati dell’operazione sono stati illustrati oggi pomeriggio in conferenza stampa, a cui hanno partecipato (oltre allo stesso Montanaro) il sindaco di Imperia, Claudio Scajola, l’assessore regionale alla Protezione Civile, Giacomo Giampedrone, il direttore marittimo della Liguria, Sergio Liardo, il vicario del prefetto di Imperia, Maurizio Gatto, e le autorità francesi e monegasche.

Nel video di Riviera Time le interviste a Montanaro, Giampedrone e Scajola.