livio emanueli

“Quando potremo ripartire, lo vorremmo fare a titolo gratuito per offrire alla gente un momento di svago in mezzo agli enormi problemi che stanno ancora affrontando”.

Livio Emanueli in qualità di presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo, spera di poter rendere così felici gli appassionati offrendo concerti ad ingresso libero appena sarà consentito.

“Sappiamo perfettamente che ci sarà da osservare tutta una serie di norme di sicurezza – dice – la distanza tra gli spettatori, le mascherine, la sanificazione ma vorremmo poter ripartire anche poco alla volta ospitando, con ingressi contingentati, il maggior numero possibile di spettatori senza far pagare un biglietto di ingresso. Una sorta di piccolo risarcimento per tutto quello che hanno subito e che continuano a subire e pensiamo che il luogo migliore dove svolgere la nostra attività possa essere Villa Ormond”.

“Nell’attesa, alcuni nostri professori si esibiscono con mini-concerti, singole performance, direttamente da casa in diretta sui social, dove stiamo per inserire anche le registrazioni di concerti che abbiamo nel nostro repertorio e che non sono mai state proposte on-line”.

Quale è lasituazione occupazionale di amministrativi e professori d’orchestra?

Gli amministrativi – spiega il Presidente – stanno smaltendo un grosso cumulo di ferie arretrate che avevano a disposizione garantendosi così lo stipendio intero. I professori beneficiano del Fondo Integrazione Salariale, la cassa integrazione del comparto artistico. I problemi veri riguardano gli ‘aggiunti’, tutti quegli orchestrali che non fanno parte dell’organico della Sinfonica ma che vengono ingaggiati di volta in volta per ricoprire ruoli indispensabili per l’esecuzione di un concerto”.

“Abbiamo solo delle speranze e nessuna certezza – confida Emanueli – vorremmo salvare almeno in parte la stagione estiva iniziando tra fine giugno e inizio luglio. Abbiamo la possibilità di poter usufruire di un luogo che sarebbe adeguato al rispetto delle norme di protezione,Villa Ormond uno spazio all’aperto che rispetta le distanze tra palco e pubblico, con ingressi limitati e a titolo gratuito, e facilmente controllabile”.

Villa Ormond è anche location per matrimoni, ricorrenze speciali, eventi di prestigio e anche sede dell’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario.

“Anche la Villa è ovviamente chiusa, l’attività dell’Istituto Internazionale è ferma. A chi aveva prenotato il suo matrimonio diamo la possibilità di opzionare un’altra data, ad oggi abbiamo sei o sette matrimoni che sono stati spostati negli ultimi mesi del 2020 e altri a primavera 2021. Uno dei nostri eventi simbolo, Villa Ormond in Fiore, è stato purtroppo cancellato in concomitanza con il Corso Fiorito annullato ai primi di marzo. Speriamo di poter ricominciare con i concerti della Sinfonica che come detto potrebbe trasferire in Villa tutta la sua attività estiva”.

Emanueli conferma che anche altre associazioni, come il Club Tenco, Dem’Arte e il Gef hanno chiesto l’eventuale disponibilità di quegli spazi all’aperto in vista di un auspicato seppur graduale ritorno alla normalità.

Presidente, e il futuro di Area Sanremo?

“Mi sta particolarmente a cuore. L’anno scorso siamo riusciti a fare numeri record per un’edizione veramente speciale che ci ha regalato enormi soddisfazioni e tanti consensi. Area Sanremo è in stand-by. Tutti sanno che il concorso è legato strettamente al Festival e in questo momento, già così difficile, il Comune di Sanremo è in trattativa per il sempre complicato rinnovo dell’accordo con la Rai. Di questo accordo fa parte anche Area Sanremo con la regola dei due vincitori che ottengono il diritto di partecipare al Festival, con la necessaria visibilità che la tv di Stato ci garantisce e con l’indispensabile sostegno di Rai Pubblicità”.

“Siamo fiduciosi – dice – così come lo sono i potenziali concorrenti che hanno già iniziato a chiedere notizie sulla prossima edizione. I giovani hanno meno paura del virus e per fortuna pensano al futuro con ottimismo. A loro io dico che non vedo grossi problemi per la prossima edizione che sarebbe di certoun po’ diversa dall’ultima, senza il grosso concentramento al Palafestival, con lezioni e stage online, ed una selezione a priori per invitare alla fase finale solo i 100/120 migliori iscritti, con audizioni singole e ben scaglionate davanti alla giuria. A rimetterci purtroppo sarebbe l’indotto locale ma tutto non si può avere”.

Il periodo potrebbe essere sempre quello di ottobre?

“Pensiamo di sì – conclude Livio Emanueli – ma tutto dipende dall’evoluzione della situazione sanitaria. A quella è anche legato il prossimo Festival, non è detto che si debba svolgere a febbraio ma potrebbe anche slittare a fine marzo o ai primi di aprile 2021”.