Alla Fondazione G. Borea e Z. Massa di Sanremo, le attivitĂ di animazione, fisioterapia, assistenza sociosanitaria, non si limitano al superficiale intervento, ma mirano alla promozione del benessere psicofisico individuale su progetti individualizzati definiti a partire da scale e questionari di valutazione e monitoraggio cuciti ad hoc sulla persona.
âInfatti Ăš a partire dalla persona, non dalla patologia (che seppur Ăš fondamentale conoscere per poter intervenire adeguatamente), che nasce ogni nostro progetto. La persona considerata nel suo insieme, i suoi interessi, le passioni e le scelte che hanno determinato quella storia fantastica che Ăš la vita,â dichiara la fondazione.
Gli operatori hanno appreso per studi, oltre che per esperienza, lâimportanza della comunicazione nel rapporto interpersonale con ogni ospite. Sono infatti accolti e mai abbandonati anche coloro che sono affetti da afasia.
Lâafasia Ăš la perdita, parziale o completa, delle capacitĂ linguistiche, ossia della comprensione o dellâespressione linguistica, o di entrambe, conseguente ad un danno alle aree cerebrali del linguaggio e non attribuibile a difficoltĂ di parola, ossia a disturbi dei processi meccanici del linguaggio.
Spesso lâafasia non Ăš accompagnata dalla compromissione delle facoltĂ cognitive e i soggetti afasici possono mantenere la capacitĂ di muovere i muscoli dellâeloquio. Alla base del linguaggio câĂš una complessa rete di aree interconnesse tra loro e con altre reti cognitive.
Le capacitĂ linguistiche sono correlabili a due livelli di comunicazione:
- Comunicazione verbale: reportage di parole che utilizziamo
- Comunicazione paraverbale: timbro, tono, velocitĂ , volume della voce, piĂč semplicemente Ăš il modo in cui diciamo qualcosa.
Il terzo livello di comunicazione Ăš rappresentato dalla comunicazione non verbale, caratterizzata dai gesti, dalla mimica, dalla postura, dal movimento e dalla posizione nello spazio rispetto allâinterlocutore.
âGli studi del docente Albert Mehrabian, che formulĂČ il âModello 55, 38, 7â testimoniano che il 55% del messaggio comunicativo Ăš dedotto dal linguaggio non verbale; il 38% dal paraverbale; soltanto il 7% dal verbale,â dichiarano Cristina Pallotti e Roberta Crespi, animatrici del Borea.
âPertanto Ăš lecito affermare che sia possibile, anzi necessario, entrare in relazione con ogni persona, a prescindere dalla patologia, dalla compromissione psicofisica, dalla cultura, dalla religione, dallo status sociale, imparando ad osservare, ascoltare e comunicare con ogni mezzo che possediamo, a partire da noi,â aggiungono.
âIn particolare â proseguono â nelle neo-attivitĂ occupazionali svolte con le animatrici, gli ospiti hanno partecipato con interesse, divertendosi attraverso la sperimentazione di materiali e colori. AttivitĂ pratiche che hanno coinvolto molti, allâinterno di gruppi eterogenei, in cui lâironia, il divertimento e la passione sono stati la bussola di traguardi raggiunti insieme. Le relazioni interpersonali crediamo siano una delle questioni piĂč complesse ed affascinanti che appartengono alla vita, ragione per cui sosteniamo che empatizzare sia arte e abilitĂ di coloro che hanno il coraggio di farsi smuovere dal cambiamento, perchĂ© sentire lâaltro implica mettere il cuore davanti alla ragione.â








