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Continua a tenere banco a Sanremo l’affaire Casa Serena. Dopo l’istanza di revoca dell’incarico decisa da Palazzo Bellevue nei confronti della My Home, è arrivata come ampiamente previsto la richiesta di sospensione del provvedimento che la My Home ha inviato al Tar ligure, richiesta prontamente accolta.

Il Tribunale Amministrativo regionale ha concesso quindici giorni alla My Home che così continuerà a gestire la Rsa sanremese eludendo l’ultimatum fissato per la mezzanotte odierna.

Intanto questa mattina i rappresentanti di diverse associazioni civiche e politiche si sono dati appuntamento davanti al municipio per manifestare il loro malcontento per questa vicenda per la quale hanno avviato una raccolta di firme per chiedere di non privatizzare Casa Serena e di affidarla ad una gestione pubblica. Sono oltre cinquecento le firme già raccolte da Rifondazione Comunista, Sanremo Insieme, Sinistra Italiana, Imperia Attac, Società della Cura, Anpi e Rete Sanremo Solidale, e l’iniziativa continua a tambur battente come hanno confermato gli ideatori dell’iniziativa.

“Sentiamo forte la necessità di portare avanti l’idea della gestione pubblica per Casa Serena che è un punto di riferimento da cinque decenni di gestione pubblica – dice Mauro Giampaoli di Attac Imperia e Società della Cura – e la raccolta di firme che abbiamo lanciato solo cinque giorni fa e che sta andando benissimo, significa che l’intera comunità rigetta la privatizzazione di Casa Serena”.

“A fronte di un pareggio di bilancio economico per il quale è scattata la vendita ai privati della Rsa di Poggio, il comune di Sanremo deve garantire un pareggio di bilancio sociale. Questo patrimonio cittadino non può essere svenduto né per portare profitto e neanche per pareggiare il bilancio”, ha ribadito Giampaoli.

“Noi abbiamo iniziato subito a contestare la politica di vendita di beni comunali da parte di questa amministrazione e questa di Casa Serena ci ha colpito in particolar modo per le difficoltà che sono state create nei confronti di chi lavora in quella struttura e di chi è ospite”, ha sottolineato Carlo Olivari, segretario del circolo Valeria Faraldi di Rifondazione Comunista.

“In particolare – ha proseguito Olivari – colpisce il duplice silenzio assordante su questa vicenda. Il primo da parte della Regione Liguria il cui presidente Toti ha anche la delega sulla sanità, il secondo da parte del Partito Democratico che almeno nominalmente fa ancora parte della sinistra, e non dice niente su questa vicenda. Noi continueremo invece la nostra battaglia raccogliendo firme e mobilitando la gente che comunque è molto informata su Casa Serena e noi insisteremo affinché un bene pubblico rimanga pubblico”.