Cinquanta ospiti nel canile Enpa di Sanremo. “Nessuna adozione per aggirare il lockdown...
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“Qui da noi non abbiamo ricevuto richieste di adottare un cane per poterlo ‘utilizzare’ per evitare gli effetti stringenti del lockdown”.

Non ammette repliche la risposta degli addetti del canile Enpa di Sanremo, presieduto da Mara Ceriolo, situato sulla collina in zona San Pietro, proprio alle spalle dell’ospedale Borea. Un’oasi immersa nella natura, circondata da piante d’ulivo e di limoni, che attualmente ospita una cinquantina di cani di ogni età e taglia e qualche decina di gatti.

“In questo periodo di emergenza – dice Antonella Tarassi – abbiamo notato una leggera flessione nelle richieste di adozione, il contrario di quanto alcuni possono pensare. Siamo piuttosto rigorosi prima di affidare un nostro cane, facciamo molte domande per capire dove e come andrà a vivere, forniamo consigli, svolgiamo controlli pre-affido, nessuno viene qui a prendere un cane e poi addio, non funziona così”.

“In passato svolgevamo anche controlli post-affido – spiega – ma adesso grazie alla tecnologia riusciamo a restare al corrente della situazione anche a distanza. E con le persone che hanno adottato da noi riusciamo a mantenere aperto un rapporto che ci permette di intervenire se si evidenzia la necessità”.

“Una volta andato a buon fine l’iter per l’adozione, al privato viene consegnato il cane perfettamente in salute grazie alle visite a cadenza regolare che svolge una veterinaria convenzionata che controlla eventuali tracce di leishmaniosi, con tanto di microchip, medaglietta e tutti i documenti necessari”.

“Questa che vedete è un’area che viene completamente rinnovata a seguito di una ristrutturazione avviata nel 2012” dice l’ingegner Andrea Veneziano responsabile del cantiere all’interno del canile.

“Chi gestisce il canile – dice Veneziano – conduce la sua benemerita attività grazie a contributi pubblici e donazioni. Quando ci sono le risorse economiche queste vengono utilizzate anche per far ripartire i lavori che svolgiamo senza mai interrompere l’attività del canile. Così facendo non possiamo completare i lavori in tempi rapidi ma comunque garantiamo sia la continuità di intervento che il servizio svolto da dipendenti e volontari dell’Enpa”.

“Stiamo quasi completando l’ultima tranche di lavori il cui piano prevede di accorpare al centro dell’area di pertinenza i 16 nuovi box per gli animali, lasciando nelle aree periferiche l’attività di sgambamento. Il progetto prevede anche la creazione di percorsi attraverso i quali l’utente può avere un primo approccio con il cane che si vuole adottare. In generale l’Enpa ha voluto privilegiare le condizioni di vita degli animali piuttosto che ampliare la sua capacità di accoglienza”.

“Con un ulteriore sforzo – conclude Andrea Veneziano – l’Enpa ha acquisito una porzione di terreno che confina direttamente con la strada per agevolare le operazioni di conferimento dei cani ai privati, e anche per un’ulteriore area di sgambamento utilizzabile. Questo non sarà mai un ghetto per i cani ma una struttura di accoglienza momentanea ad hoc”.

“Alla base di tutto deve esistere una grande passione verso gli animali – dice Antonella Tarassi – il luogo di lavoro è bellissimo e oggi con questo sole lo è ancora di più. Causa Covid riceviamo solo su appuntamento, abbiamo la nostra pagina Facebook, siamo su Instagram e su Youtube su ‘Enpa Sanremo’”.