Gli agricoltori liguri aderenti a Cia Agricoltori italiani sono scesi in piazza per non lasciare scampo ai cinghiali e lanciare una raccolta firme, coinvolgendo cittadini e istituzioni, per cambiare la legge regionale.
Una petizione che Ăš partita oggi in tutte le province negli stand del âMercatino delle cassette vuoteâ dislocato a Bordighera, Albenga, Genova e Varese Ligure. Negli stand nessun prodotto. PerchĂ© questo Ăš quello che rischiano gli agricoltori liguri e i consumatori se non si limiterĂ il fenomeno della presenza insostenibile dei cinghiali ( e di tanti altri selvatici) sul territorio dellâentroterra cosĂŹ come in tante strade cittadine. E non si darĂ una soluzione definitiva al rimborso dei danni.Â
âNonostante le ripetute denunce non sono stati assunti provvedimenti adeguati â ha sottolineato Aldo Alberto, presidente di Cia Liguria -. CâĂš bisogno di rimborsi giusti e piĂč tutela per il lavoro degli agricoltori. Si continuano ad affrontare la problematiche insistendo sulla gestione âvenatoriaâ che si dimostra inadeguata ed insufficiente a governare il problema. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: lâattivitĂ venatoria non riesce a controllare il proliferare dei capi, con il risultato che cresce il numero dei danni che lâagricoltura subisce. Danni molto spesso riconosciuti con tempi e somme che riteniamo inaccettabili e che hanno allontanato molti danneggiati a presentare domanda di risarcimentoâ.
I dati parlano chiaro. Dal 2018 al 2021 le domande di rimborso sono aumentate del 40%. Ma le risorse disponibili sono rimaste le stesse: circa 300 mila euro allâanno. Risultato: la maggior parte degli agricoltori rinuncia a chiedere il rimborso dei danni che Cia Liguria stima intorno ai 5 milioni annui ( si pensi solo alla distruzione dei muretti a secco) nella nostra regione.Danni provocati in particolare dai cinghiali, senza dimenticare quelli causati da altri selvatici come caprioli, tassi, istrici, lupi.
âLe problematiche legate al proliferare dei cinghiali nella nostra provincia stanno assumendo contorni davvero preoccupanti â spiega Stefano Roggerone, presidente di Cia Imperia e vice presidente regionale -. Ci preoccupano i danni che subiscono le nostre aziende agricole, ma ci preoccupa molto anche lâaspetto della sicurezza dellâintero nostro territorio.Ogni giorno abbiamo segnalazione della presenza dei cinghiali sia nei centri abitati piĂč piccoli sia nelle cittĂ . CIA con questa iniziativa di raccolta firme non solo lancia un grido di allarme per la situazione che si Ăš venuta a creare, ma indica anche alcune soluzioni al problema e soprattutto sottolinea lâesigenza di non lasciare soli gli agricoltori che subiscono danni alle loro infrastrutture ed alle loro produzioni.Per questo chiediamo si possa ampliare lâuso dei sistemi di cattura tramite gabbie o recinti in modo da contenere il piĂč possibile sotto controllo gli ungulati, ma soprattutto chiediamo che i danni subiti dalle aziende siano rimborsati totalmenteâ.Â
Le risorse regionali che si possono destinare al rimborso danni allâ agricoltura rappresentano infatti circa il 25% dellâintroito complessivo proveniente dai tesserini venatori. In sostanza su un introito di circa 1,5 milioni di Euro /anno al risarcimento dei danni vanno appunto circa 300mila âŹ/anno.
â Una cifra inadeguata â spiega Aldo Alberto -. La nostra proposta Ăš di costituire un fondo dedicato che venga alimentato sia dalle risorse previste dallâ art. 42 delle Legge Regionale, raddoppiando le risorse â tratte dallâintroito dei tesserini – dedicate alla prevenzione ed al risarcimento dei danni provocati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole. E prevedendo risorse aggiuntive da trovare nel bilancio regionaleâ.
Cia Liguria chiede, grazie alla raccolta firme,  anche di modificare la delibera che regola il controllo degli ungulati.In particolare che lâuso di impianti di cattura fissi ( recinti e gabbie) debba essere semplicemente comunicato, e non autorizzato, dalla Regione Liguria seguendo ovviamente le istruzioni operative fornite dallâente stesso.â Occorrono procedure piĂč snelle per far fronte allâemergenza â conclude Aldo Alberto, presidente di Cia Liguria -. La cronaca segnala sempre piĂč incidenti e conferma tutti i giorni che il problema, anche dal punto di vista della sicurezza, coinvolge ogni parte del territorio. Con questa raccolta firma vogliamo portare tutti gli attori ad assumersi le proprie responsabilitĂ â.Tante le firme oggi nei primi quattro stand che Cia Liguria ha approntato nelle diverse province. Unâiniziativa che ha avuto la conferma del sostegno di molti amministratori pubblici locali che hanno giĂ firmato presso gli stand e  che nelle prossime settimane ospiteranno nuove iniziative di Cia Liguria nei diversi paesi dellâentroterra a sostegno della petizione.
La petizione si puĂČ firmare anche sulla piattaforma change.org al link https://bit.ly/3jlLSRk