Chiusura del campo Roja, Papini (Caritas): "Ci siamo passati nel 2016"
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Chiude oggi definitivamente il campo per migranti in transito di Parco Roja a Ventimiglia. Un copione che la città di Ventimiglia ha già visto e che sta facendo preoccupare.

Già ora, che il campo era chiuso a nuove entrate dall’inizio dell’emergenza coronavirus, sono diverse le persone che dormono in strada. Una situazione che rischia di acuirsi con l’aumento dei flussi.

Le preoccupazioni arrivano in particolare dalle associazioni che in questi anni sono state impegnate nella gestione del fenomeno. Ne parliamo con Christian Papini della Caritas Ventimiglia.

Ci siamo già passati nel 2016 quando il centro migranti alla stazione ferroviaria accettava solo richiedenti asilo e c’erano quattro persone all’interno e centinaia in strada. Poi è arrivata la chiusura di quel centro e tutte le problematiche che Ventimiglia ricorda bene: i migranti sugli scogli, il campo ai Balzi Rossi, ecc.”

“Una serie di vicende che hanno poi portato all’apertura del campo transitorio Roja. Il rischio è quello di ritornare esattamente allo stesso punto di prima,” aggiunge. “C’è una differenzia sostanziale, però. Noi lavoriamo con i migranti di passaggio, ma anche molto con i residenti. Il tessuto sociale di Ventimiglia è in grande crisi dopo il lockdown e fa fatica a riprendersi. A questo si aggiunge la paura per un possibile nuovo lockdown in Francia che avrebbe ulteriori gravi conseguenze sull’economia ventimigliese. Se sommiamo tutto questo la situazione è molto preoccupante anche perché i numeri stanno aumentando. Siamo passati da 25 persone a 70 ieri e la previsione è che gli arrivi aumenteranno.”

Stando a quanto dichiarato anche dall’amministrazione, il dipartimento immigrazione avrebbe assicurato maggiori controlli per evitare che i migranti raggiungano la città di confine. Promesse già sentite gli scorsi anni, ma solo il lockdown dell’intero Paese ha arrestato realmente gli arrivi.

Papini: “Queste persone non hanno nulla da perdere. Hanno superato il deserte, le prigioni della Libia, le torture, l’attraversata del Mediterraneo. Come si pensa di poterle fermare?

La Caritas Ventimiglia continuerà il suo servizio nell’attesa di capire come evolverà la situazione. “Continueremo a distribuire pasti durante il giorno e a offrire vari servizi quali l’assistenza medica e legale. Ma con le normative Covid la gestione mi preoccupa se dovessimo tornare ai numeri del 2016. Aspettiamo di capire i numeri che dovremo gestire nelle prossime settimane,” conclude Papini.