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Ospite di oggi negli studi di Riviera Time il sindaco di Diano Marina, Giacomo Chiappori. 

Diverse le tematiche affrontate nel corso dell’intervista, prima fra tutte la decisione arrivata in consiglio comunale di affidare il servizio di igiene urbana all’ATA Savona: “Uscendo dal problema Tradeco abbiamo acquisito delle quote di ATA perché abbiamo pensato di andare a risolvere il problema di quel servizio con una società in house, formata da più Comuni. Adesso siamo arrivati alla stretta finale, non potendo più prorogare il servizio a fine anno e quindi avendo acquisito le quote di ATA abbiamo affidato il nuovo servizio che si divide in due aree, una legata ai rifiuti e una al verde pubblico“, spiega Chiappori.

Per quanto riguarda il servizio dedicato alla parte del verde si concentrerà sia su quello verticale che orizzontale: “Tante infiorate ma terrà sotto controllo le piante, che mi preoccupano molto. I pini mi fanno molta paura e infatti farò un giro con un agronomo e con la nuova società. Gli alberi storti e pericolanti verranno sostituiti per garantire la sicurezza dei cittadini“, afferma il primo cittadino.

Giacomo Chiappori è stato da poco nominato Presidente del Comitato Tecnico di Rivieracqua, società pubblica creata per gestire il servizio idrico integrato nel Ponente Ligure, e che si trova in una situazione finanziare complicata con milioni di euro di debiti: “Abbiamo approvato recentemente il bilancio. Adesso il dott. Mangiante cercherà di andare avanti con il concordato in bianco, sentirà i creditori, vedrà come si può fare e poi vedremo le proposte che porterà davanti ai giudici. Dovrà entrare sicuramente anche Bordighera perché ad oggi non si capisce perché sia fuori. Io sono un po’ amareggiato perché se si decide qualcosa bisogna perseguire fino in fondo e non essere costretti a fare scelte strane perché qualcuno non ha fatto il proprio dovere. Spero che tutti mettano la testa perché il fallimento di Rivieracqua sarebbe anche il nostro fallimento e significherebbe andare a gara Europea e quindi trovarsi un’altra società. Finché io potrò mi adopererò affinché tutti possano credere che questa società possa funzionare, ovviamente cercando di capire dove e se ci sono stati degli errori. Per me adesso è solo un momento di mancanza di liquidità, che crea un problema enorme”, commenta in merito alla situazione della società.

Tra le problematiche del Ponente Ligure c’è quella dei collegamenti. In questi giorni il Partito Democratico di Imperia ha comunicato la possibilità che i soldi destinati al raddoppio ferroviario tra Finale Ligure e Andora non ci siano più: “Non è successo niente di tutto ciò. I soldi ci sono, a me risulta che siano in un programma triennale. Ieri sono stati stornati 15 milioni dal totale perché non potendoli utilizzare al momento e non partendo subito l’opera li hanno stornati per spenderli da qualche altra parte, ragionevolmente. Questo succede spesso quando si arriva a situazioni critiche perché piuttosto che lasciare i soldi inutilizzati si spendono per un’altra cosa. Questo è quello che mi è stato detto, i soldi ci sono e rimangono nel piano e io ho piena fiducia. Se non dovesse essere così, io andrei via dal mio movimento perché si tratterebbe di mancanza di rispetto”, conclude.