video
play-rounded-outline
02:51

In mattinata si è tenuto il Consiglio provinciale che ha chiuso il 2022. Il presidente Claudio Scajola ha aperto l’assemblea toccando immediatamente la spinosa indagine su Gaia Checcucci. In questi giorni è avvenuta una fitta serie di confronti telefonici con il presidente della Regione Toti per capire cosa potrebbe riservare il prossimo futuro all’ATO Idrico. Scajola ha chiesto celerità nelle decisioni da prendere, indipendentemente dalla via che verrà perseguita: trovare un nuovo commissario o riaffidare direttamente alla Provincia la gestione dell’ATO. E, in chiusura, ha difeso l’operato della Checcucci: “Da commissario ha sempre lavorato bene” offrendo poi la totale collaborazione agli inquirenti.

Se è vero che i lavori più importanti sull’acquedotto del Roja sono già stati impostati, come affermato da Toti, il primo cittadino di Imperia ha ribadito di non voler perdere tempo. Il tema è stato ripreso e dibattuto in Consiglio dall’ex presidente Domenico Abbo e dal sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, bloccato inizialmente dalla pioggia battente scesa in queste ore.

“Al netto di quanto accaduto negli ultimi giorni, avevo già alcune considerazioni da fare su ATO Idrico”, interviene Abbo. “Ritengo che la figura del Commissario fosse già passata. E date le cifre, lei potrebbe prendere la direzione del servizio risparmiando ulteriori spese all’ente”, indicando Scajola. In appoggio al presidente è intervenuto Biancheri reputando secondarie le questioni sui compensi al commissario, rilanciando con le domande: “La Provincia sarebbe in grado di aprire una gara, piuttosto complicata, e sostenere un ufficio e tutta la gestione?” Stante che, tra l’altro, proprio l’ente provinciale affidò la competenza al commissario negli anni passati.

Il secondo punto focale del Consiglio era la approvazione del bilancio, avvenuta con la sola astensione (“benevola”, come sottolineato dall’interessato) di Abbo. Un bilancio che prevede 100.080.000 euro e un incremento nelle spese di investimento (14 milioni totali) di circa 2,5 milioni, facendo anche registrare una ripresa della capacità programmatoria.

Non sono mancate le schermaglie. Domenico Abbo ha sottolineato: “Avrei voluto una azione più incisiva sul territorio, in particolare per quanto concerne le strade. I numeri nel bilancio ci sono ma poi ci vuole celerità nell’attuarli. Noto l’assenza di alcuni temi: ad esempio, cosa sta facendo la amministrazione attuale per Monesi per farla tornare zona di sviluppo economico?” Questione che non ha trovato risposta.

Sono stati poi toccati i grandi temi. Dal biodigestore: “Siamo stati tra i due enti del Nord Italia ad aver preso 7 milioni per l’abbattimento dei costi”, all’acquedotto ed ai trasporti “la Provincia per troppi anni è stata ferma e silente” ha detto Scajola che non ha fatto passare inosservate le precedenti obiezioni: “C’è un limite a tirare la giacchetta sennò si ricevono certe risposte”.

Il presidente ha poi concluso: “Questa provincia da troppo tempo, decide poco. Se dovessimo riprendere in mano l’Ato Idrico dovremmo riorganizzare la struttura: è importante che la decisione venga presa in riunione con i prossimi Consigli. Sono vent’anni che si continua a non decidere: per me questo tempo è finito”.

A seguire gli auguri del presidente Claudio Scajola ed il brindisi insieme a tutto il personale dipendente della Provincia.