A seguito delle segnalazioni di alcuni cittadini, nel maggio del 2021 viene riscontrato un cedimento stradale a Diano Serreta. Dai sopralluoghi effettuati dai tecnici è emersa la necessità di intervenire sulla tombinatura esistente a monte del cedimento, che era stata inopportunamente chiusa con un muro in pietra. “‘E cosa ci vuole a mettere un tombino e a chiudere un buco?’ Ho più volte sentito dire e visto scrivere – racconta il sindaco Cristiano Za Garibaldi. – Non ci vorrebbe poi così tanto tempo, se dovessimo limitarci a chiudere il ‘buco’ riempiendolo con terreno o cemento, ma la verità è che non stiamo parlando di un semplice buco”. 

Il sindaco ripercorre la storia del cantiere specificando che la tombinatura occlusa serviva per convogliare il rio Caissona, corso d’acqua censito nel vigente Piano Bacino che attraversa una zona classificata come “frana attiva” (quindi caratterizzata da frana in movimento). “Il Piano Bacino costituisce un impianto normativo che obbliga il Comune a provvedere a una progettazione idraulica e strutturale relativa a un tombino idoneo a contenere le portate di piena del rio Caissona con tempo di ritorno pari a 50 e 200 anni e con il franco idraulico di sicurezza  pari ad almeno 1,5 m”, continua. “L’intervento in quello che nel 2021 appariva come un buco in mezzo alla strada, è diventato uno studio idraulico e strutturale con rilievi plano-altimetrici che ha portato a una progettazione arrivata sul tavolo della Regione Liguria e per la quale è stato richiesto un finanziamento al Ministero dell’Interno. L’obiettivo è sempre stato quello di restituire alla comunità una strada sicura, con un rischio di occlusioni della viabilità ridotto al minimo”.

Nei primi mesi del 2023, con il progetto esecutivo approvato, si procede alla consegna dei lavori e al contratto d’appalto ma alcuni imprevisti rilevati in corso d’opera portano a ritardi e interruzioni dei lavori, come recentemente evidenziato dal capogruppo di minoranza Marcello Bellacicco. “Che piaccia o no – spiega Za Garibaldi – siamo in un’area d’azione di competenza regionale. Va da sé che ogni variazione sulla progettazione iniziale vada approvata in conferenza dei servizi, sede in cui si acquisiscono pareri, autorizzazioni e nulla osta. Se scavando si riscontrano tubature ubicate diversamente rispetto alla documentazione acquisita, il progetto va ripresentato con delle varianti. E siamo arrivati proprio a oggi, quando passando per la strada comunale Diano Marina–Imperia, i cittadini non vedono un buco ma un cantiere senza operai al lavoro. Gli enti convocati per la conferenza dei servizi hanno richiesto ulteriori integrazioni a settembre e la documentazione integrativa è stata fornita. Aspettiamo il termine conclusivo della conferenza dei servizi (fissato al 30 novembre 2023) per riprendere i lavori e restituire all’utenza una strada sicura, allargata e caratterizzata da una curva più dolce”.