loredana modaffari

Dopo la revoca dell’assessore alla Polizia Locale Antonio Gagliano, esplosa in seguito al messaggio inviato nella chat di maggioranza durante l’ultimo consiglio comunale, arriva la dura reazione del gruppo consiliare del Partito Democratico. A intervenire è la capogruppo Loredana Moddafari, che definisce la situazione “di estrema gravità”.

“Più si tenta di dare una spiegazione logica alla vicenda che oggi occupa la stampa e i discorsi dei più nei centri di ritrovo cittadini, più ci si trova a non poterne negare l’estrema gravità da ogni punto di vista”, afferma Moddafari.

La capogruppo ricostruisce poi la sequenza degli eventi: “È uscito di scena il protagonista principale, l’assessore Gagliano, che ha ammesso di aver scritto su una chat di maggioranza frasi dal contenuto di estrema gravità nei confronti di un consigliere comunale dei banchi opposti, non in un eccesso goliardico, ma a difesa del suo sindaco – a suo dire – attaccato dalla minoranza. E questo – a nostro parere – desta ancor più preoccupazione ed allarme”.

Moddafari sottolinea come il contenuto del messaggio – in cui Gagliano suggeriva di verificare eventuali “scheletri negli armadi” dei consiglieri di opposizione – non sia l’unico elemento problematico: “Perché se è grave che un esponente di primo piano dell’amministrazione comunale della città capoluogo abbia espresso, ancorché in una chat, la frase: ‘chissà quanti di loro hanno delle criticità, degli scheletri negli armadi, passi carrai e roba varia’, è ancor più grave la dichiarazione di aver tenuto tale comportamento a difesa del Sindaco, vittima di un’opposizione che si limita a fare il suo lavoro, ad adempiere coscienziosamente al suo mandato”.

Per la capogruppo PD, la vicenda sarebbe il frutto di un clima politico deteriorato: “È evidente che la genesi dell’occorso va ricercata nel clima che si è venuto a creare nel nostro consiglio comunale, nei toni accesi, negli insulti gratuiti, nello svilimento dell’attività della minoranza, derisa ed invitata ad abdicare di fronte alla forza arrogante che non ammette possibilità di pensiero libero”.

Infine, Moddafari lancia un appello diretto al primo cittadino: “Rifletta il sindaco Scajola sulle responsabilità reali di quanto successo, sulle conseguenze, e sulla inderogabile necessità di modificare l’approccio politico al fine di scongiurare scenari ancor più traumatici e dannosi per la città”.