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Il 22 maggio ore 16.30  il regista e scrittore Marco Brogi presenta il libro: ”My number is up ( Scripta)”. Partecipa il regista e attore  Elio Marchese. L’incontro è inserito nel Piano di Formazione dei Docenti.

 

Sono davvero tante le cose racchiuse in questo piccolo libro.

C’è la storia di un uomo, il generale di brigata Giulio Martinat, che ha combattuto fino all’ultimo in Russia, dal luglio 1942 fino al 26 gennaio 1943, giorno in cui morì con i suoi soldati. Il linguaggio celebrativo, quello della Medaglia d’Oro al Valor Militare ce lo definisce

Capo di Stato Maggiore di un Corpo d’Armata, soldato di eccezionale coraggio e di indiscusso valore, veterano di quattro campagne, più volte decorato, di elette qualità di mente e di cuore, vista passare una compagnia alpina che scendeva in linea per decidere l’aspra battaglia in corso, cedendo al suo istintivo entusiasmo di soldato e di combattente, vi si metteva alla testa dando a tutti con la sua alta parola la fiamma dell’ardimento e divenendone con la sua persona irresistibile esempio. Ritto, mentre sparava con il suo moschetto, in zona battutissima e scoperta, su elementi nemici appostati a brevissima distanza, una pallottola ne spezzò l’audace impresa e gli stroncò la vita, ma la vittoria era assicurata ed il nemico in fuga. Fulgido esempio di alte virtù combattive e di suprema dedizione alla Patria. Nicolajewka (Russia), 26 gennaio 1943.

Ma qui gli preferiamo le parole intime, gli intrecci familiari che ci vengono raccontati da suo nipote, Marco Brogi, che non lo ha mai conosciuto e che cerca, con questo bel libro, di colmarne l’assenza.

C’è una tessitura di costellazioni familiari che partono da Maniglia di Perrero, un piccolo paese nel cuore della Val Germanasca sopra Torino, terra occitana di confine; c’è la religiosità valdese che si intreccia con quella di Willy Jervis e Lucilla Rochat che combatterono il nazifascismo.

C’è l’incontro di Martinat con il pastore antimilitarista Dietrich Bonhoeffer che si intreccia con la bella figura di un prozio materno dell’autore, Andrea Montignani: un medico che, a rischio della sua vita, curò Emilio “Bernardino” Moretto, uno dei sei gappisti che liberarono il sindacalista Giovanni Roveda dal carcere degli Scalzi, qui a Verona, il 17 luglio 1944.

E poi c’è il titolo, “My number is up. La mia ora è giunta” che ci viene dal linguaggio militare britannico e vuol dire, tecnicamente, “è uscito il mio numero”. Ma non solo questo: c’è un’importante esortazione che ci chiama a farci testimoni delle storie di ieri per continuare a nutrire la memoria.

Si parlerà anche di neorealismo con l’esposizione “Cinema Dipinto” presente nel foyer di Porta Teatro in collaborazione con la Fondazione Centofiori e il Circolo Amici di Albissola.

La mostra dedicata al cinema Neorealista comprende le opere di: Albert Barreda, Jorge Felix Diaz (Jotaf), Roberto Gaiezza, Giorgio Laveri, Giacomo Lusso, Stefano Pachì, Aldo Pagliaro, Ylli Plaka, Arturo Santillo, Carlo Sipsz

Mentre il 29  maggio ore 16.30 Michael Sfaradi, scrittore e giornalista specializzato in politica mediorientale,  presenta il libro ”Stinger”.