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Per chi è poco informato potrebbe sembrare il titolo di un film alla Totò o di una commedia all’italiana anni ‘60. Purtroppo non è così, si tratta di una storia allucinante, inimmaginabile come il Covid 3 anni fa, tragicamente assurda che, purtroppo, ha già anche registrato la morte di un’anziana signora, ospite di Casa Serena, residenza per anziani di Sanremo, trovata cadavere ai piedi del suo letto, soffocata dalla cintura di contenzione che doveva invece proteggerla da cadute nella notte.

Un’allucinante partita a poker tra il Comune, sino al 31 agosto e per circa 50 anni gestore-proprietario della Rsa e My Home, la società che l’ha acquistata poco più di due settimane fa pagandola, ratealmente con affitto mensile per 10 anni, più conguaglio finale. Una specie minore di “metodo Salvini-debito Lega”, sistema che pare cominci a fare scuola. Il nuovo dominus di Casa Serena, il dottor Rosario Maniscalco, come se si fosse proprio al casinò ad un tavolo di poker, ha colto tutti di sorpresa, altri giocatori, pubblici amministratori, ospiti della casa di riposo, loro famigliari, dipendenti, sindacati, pubblico.

Come sua prima mossa ha lanciato sul tappeto verde non il rispetto dell’accordo sottoscritto con il sindaco Biancheri, confezionato con l’ausilio di assessori del calibro di Rossano (Bilancio), Pireri (vicesindaco e assessore ai Servizi Sociali), legali, esperti del settore, consiglieri vari come, probabilmente, anche il direttore responsabile di Casa Serena per decenni, da un anno in pensione, il dottor Anselmo, non cumuli di fiches, nuovi e migliori contratti per i 100 dipendenti che vi ha trovato, ma una lunga lista di licenziamenti e pesanti tagli di ore lavoro.

Un vero e proprio “azzardo”, come dice chi ama il poker e chi si trova a dirigere aziende e l’obiettivo da raggiungere è solo uno: quello di riuscire a chiudere guadagnandoci. Non ha importanza che merce si tratti, cosa si vende o cosa si compra. I conti devono tornare, a qualsiasi prezzo, i bilanci non devono essere mai in rosso. Anche quando ci sono di mezzo vecchietti, nostri genitori, nonni, parenti, amici? Nel caso della Rsa pare di sì. Purtroppo anche in tante altre Case di riposo, basta leggere i giornali, guardare la tv.

Lo stesso sindaco Biancheri, proprio nel corso dell’ultimo consiglio comunale ha dichiarato che se My Home non rispetterà i patti, non assumerà chi lavorava già nella Rsa, non garantirà, sotto ogni profilo, serenità, sicurezza, dovuta assistenza sanitaria agli ospiti il contratto in corso verrà immediatamente revocato. Una domanda sorge spontanea, anzi due: ma che diavolo di accordo è stato siglato da Palazzo Bellevue con My Home? E ancora, non si potevano prendere prima tutte le informazioni necessarie, le cautele, i provvedimenti, nero su bianco, per non correre nessun tipo di rischio vista la delicatezza dell’operazione?

I sindacati Cgil, Cisl, Uil da parte loro hanno già presentato denuncia al prefetto di Imperia per irregolarità e violazione per quanto riguarda il nuovo rapporto con i dipendenti che My Home e la Cooperativa di riferimento hanno già iniziato a mettere a segno e che prevedrebbe, si dice, una cinquantina di licenziamenti. Venerdì, dopodomani, ci sarà un incontro proprio prefetto-sindacati. In troppi c’è ottimismo che la questione si chiuda in fretta, che il prefetto dica “sciogliamo tutto”.

Abbiamo dubbi, soprattutto perché il prefetto è andato pochi giorni fa in pensione, si attende il sostituto, il vice prefetto non si sa se potrà o se vorrà prendere decisioni di questo tipo. Mentre stiamo andando in onda il capo gruppo della Lega, l’avvocato Ventimiglia, si trova a Palazzo Bellevue, nell’ufficio del segretario generale del Comune dove pare (il condizionale è d’obbligo) il sindaco abbia depositato già l’atto di revoca alla My Home. Anche qui, permetteteci qualche dubbio. Anche se pensiamo sarebbe probabilmente meglio per tutti che il contratto venisse davvero stracciato. Quando si gioca a poker le sorprese, l’azzardo, com’è noto, sono di casa.

Da giorni stiamo ricevendo parecchi S.O.S da vecchietti, loro famigliari, che temono di essere abbandonati. Segnalazioni tipo ”non ci sono più infermieri, sono un ricoverato, devo mettermi a letto da solo, ho grossi problemi”, oppure altre che dicono che non ci sarebbero più controlli per quanto riguarda le diete, i pasti per i diabetici che non verrebbero più rispettati e che potrebbero creare gravissime complicazioni; stesso discorso per gli allergici. Sarebbe già accaduto. In cucina, nei frigo poi sarebbero mancate vivande e, recentemente, sarebbero state acquistate cosce di pollo per gli ospiti, in zona Cesarini e con metodi discutibili. Vero, falso? Di solito quando c’è tanto fumo c’è anche arrosto.

Per chi dice poi che l’abito non fa il monaco c’è chi, guardando nei dettagli, ci ha segnalato il disappunto di sindacati ed altri osservatori sul comportamento del dott. Maniscalco all’interno di Casa Serena. Gira tra i corridoi ed anche nelle riunioni si presenta in bermuda, con bicchieri di gin tonic in mano, come se fosse alla spiaggia o al Papeete invece che in una Rsa, tra un centinaio di vecchietti mai come in queste settimane così in ansia. C’è chi lo ha soprannominato l’Amerikano. Restando nella sfera dei proverbi “se il buon giorno si vede dal mattino…”