marco damele

Un nuovo viaggio nel giardino multietnico di Marco Damele, imprenditore floricolo e tecnico biologico, a Camporosso dove convive anche l’origano cubano, il basilico greco, il coriandolo vietnamita e la cipolla egiziana oltre a decine di varietà di salvia e piante insolite provenienti da tutto il mondo.

“Il piacere del verde all’insegna della biodiversità, riscoprendo dalle piante odori, gusti e sapori perduti. Ogni pianta è diversa, impariamo giornalmente ad osservarle cercando di capire ogni minimo cambiamento, ogni minima forma di adattamento con le altre piante e l’ambiente circostante. Lo spirito ha bisogno del verde e dei fiori come è necessaria l’aria per respirare e sopravvivere. È questa la naturale importanza che hanno i vegetali nell’economia della natura e del territorio. L’osservazione che un giardino o un bosco rappresenta non è tanto una tecnica quanto un modo di pensare, perché salvare anche un piccolo angolo di verde significa salvare in sé la biodiversità, la libertà, l’equilibrio e tanto altro…

In Italia ci sono oltre 5000 specie botaniche non autoctone, cioè non originarie del nostro territorio ma arrivate in Italia grazie alla migrazione dei popoli, agli scambi commerciali o per casualità che quotidianamente noi consumiamo nelle nostre tavole, coltiviamo nei nostri terreni o ammiriamo nei giardini. Siamo però pronti a difendere a spada tratta il ‘Made In Italy’, parlando di mangiare cibo italiano e sovranismo alimentare senza conoscere però la Storia. Impariamo tutti quanti prima di tutto a conoscere, mangiare sano e cucinare il coriandolo vietnamita, o l’origano cubano, il basilico greco o la cipolla egiziana (che egiziana non è) poi certamente anche italiano”.