
23 novembre 2019. Questa la data della tremenda frana che aveva messo in ginocchio Calderara, frazione di Pieve di Teco. Uno smottamento di portata eccezionale con serio rischio crollo per unâabitazione e con il coinvolgimento di diversi mezzi andati distrutti.
A circa dieci mesi di distanza sono pressoché conclusi i lavori di ripristino portati avanti dal comune di Pieve di Teco sostenuto dai fondi per le somme urgenze della Protezione civile regionale.
Un lavoro da circa 500mila euro complessivi con il rifacimento delle terrazze e soprattutto lâincanalamento delle acque piovane, croce dellâentroterra.
“Quasi un anno dopo devo dire che i lavori sono stati molto veloci â esordisce il sindaco Alessandro Alessandri. Speriamo di poter affrontare il periodo autunnale in maniera piĂč serena per gli abitanti di Calderara e in generale per il nostro territorio.
Lâevento Ăš datato alla fine del novembre 2019, i lavori sono iniziati con il 2020 e ora a settembre sono finiti al 90%. Non abbiamo solo sistemato la frana, ma anche regimentato le acque in modo da consentire un deflusso piĂč sicuro e regolare.
Essendo un uomo dellâentroterra tengo moltissimo al nostro territorio – prosegue il primo cittadino pievese. Noi dobbiamo un poâ essere i giardinieri delle cittĂ . Anche le aree interne, dove câĂš tanta natura e poca popolazione, devono essere presidiate e avere una manutenzione costante. Non si puĂČ pensare di spendere 7mila euro allâanno di manutenzione e poi avere disastri come quelli che ha avuto il comune di Pieve da oltre 1 milione e 300mila euro. Avessimo 100, 200mila euro di fondi per la manutenzione riusciremmo probabilmente a evitare gran parte di questi dissesti. Stessa cosa vale per la manutenzione delle strade, perchĂ© proprio le cunette sono il primo posto dove si raccoglie lâacqua”.
A effettuare i lavori lâimpresa edile Manfredi Sebastiano di Pieve di Teco.
“Abbiamo iniziato le lavorazioni di questa somma urgenza il 29 gennaio â spiega il titolare Gianni Manfredi. Abbiamo innanzitutto consolidato la strada che va al cimitero con un muro in cemento armato ancorato con dei chiodi al confine con la casa danneggiata da questa frana. A monte di questo muro abbiamo adottato un sistema a ombrelli che consolidano le scarpate e ripristinato le terrazze ancorandoli alla roccia con chiodi da 6/8 metri. Abbiamo poi adottato, alla base di queste terrazze, un sistema di raccolta delle acque che abbiamo incanalato, attraverso tubi, fino al rio adiacente alle caseâ.
Le immagini dellâopera e le interviste complete ad Alessandro Alessandri e Gianni Manfredi nel videoservizio di Riviera Time.