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Cyberbullsimo. Un tema delicatissimo – tanto da essere oggetto di una specifica previsione normativa (la Legge n. 71 del 2017) – che i Carabinieri del Comando Provinciale di Imperia hanno inteso approfondire con il Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Roma, che ha aderito all’iniziativa facendo partecipare personale specializzato in materia: in particolare il Ten. Col. Marco Mattiucci e il Magg. Daniela Tricca, rispettivamente Comandante della Sezione Informatica ed Elettronica del Reparto Tecnologie Informatiche, entrambi ingegneri elettronici ed il primo specialista informatico, nonché il Mar. Ord. Maddalena Fusco, laureata in scienze e tecniche psicologiche ed in servizio alla Sezione Atti Persecutori del Reparto Analisi Criminologiche di Roma.

Come punto di partenza, il personale del Ra.C.I.S. ha tenuto un seminario informativo presso il Comando Legione Carabinieri a Genova, a cui hanno partecipato Carabinieri dei quattro Comandi Provinciali della Liguria: nel corso dell’incontro – attagliato specificatamente alle esigenze degli organi operativi dei Carabinieri che per primi vengono a contatto con le vittime – è stato definito il fenomeno del bullismo, approfondendone gli aspetti eziologici, i fattori di rischio e di protezione, nonché la normativa di riferimento. A seguire, un successivo esame del cyberbullismo, nel corso del quale gli Ufficiali del Reparto Tecnologie Informatiche hanno illustrato le capacità tecniche e le modalità d’intervento dei reparti territoriali, affinché non venga compromesso il lavoro del Ra.C.I.S..

L’occasione irripetibile di poter disporre di tali professionalità ha consentito al Comando Provinciale di Imperia – con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria, del Polo Universitario di Imperia e del Comune di Sanremo, che ha concesso l’utilizzo del Palafiori – di organizzare due incontri con gli studenti della nostra provincia, che si sono svolti il 15 maggio scorso ad Imperia e il 16 mattina a Sanremo.

Il Prefetto di Imperia, Dr. Alberto Intini, ha inaugurato con piacere la sessione nel capoluogo, in quanto già direttore del Servizio Polizia Scientifica della Direzione Centrale Anticrimine, riconoscendo quanto oggi siano determinanti le indagini tecniche per risolvere i delitti più complessi ed elogiando le capacità operative del Ra.C.I.S. dei Carabinieri e delle omologhe unità della Polizia di Stato.

Hanno partecipato circa 900 studenti degli ultimi anni delle scuole secondarie e taluni delle primarie, a cui gli Ufficiali e Sottufficiali del Ra.C.I.S. hanno illustrato le dinamiche del bullismo, in cosa esso consista, quali effetti può avere sulla crescita e sullo sviluppo della vittima, sottolineando la necessità di creare un legame tra chi è sottoposto a comportamenti vessatori e le persone che gli stanno vicino, la “maggioranza silenziosa” che assiste agli atti di bullismo, ignorandoli, enfatizzandoli o, talvolta, sostenendoli, auspicando che essa possa diventare “massa rumorosa”, che sia in grado di far emergere il fenomeno quando questo si dovesse manifestare. Il Mar. Fusco ha introdotto la materia sotto il profilo psicologico, descrivendo il web quale piattaforma ideale per i comportamenti da “bullo” (precisando come gli attori – così come le vittime – siano sia ragazze che ragazzi); il mondo cyber è stato poi sviluppato dal punto di vista tecnico dal Ten. Col. Mattiucci e dal Magg. Tricca, i quali hanno spiegato come funzioni il web, evidenziando un aspetto peculiare: ciò che viene inserito online non può essere cancellato e va a minare definitivamente la “reputazione digitale” di ognuno di noi. Agli studenti è stato, pertanto, suggerito di essere gelosi custodi dei propri dati, delle proprie immagini e, ovviamente, delle proprie userid e password, che costituiscono la prima chiave d’accesso al mondo digitale di ogni persona, oggi sempre più spesso racchiuso nel proprio smartphone.

Un brusio stupefatto è stato suscitato dal Ten. Col. Mattiucci quando ha invitato la platea a “usare la tecnologia, portandola ai limiti, ma conoscendone i limiti” e, con i limiti, i pericoli che da essa possono derivare (condivisioni incontrollate, sottrazione di dati, falsificazione di identità, adescamento attraverso i BOT che permettono di “profilare” l’utente, nonché i diversi livelli di web e del relativo tracciamento: aperto, deep – contraddistinto dall’instradamento https – ed i cinque del dark net, la cui navigazione è estremamente pericolosa e riservata ad operatori esperti ovvero criminali); altrettanto stupore ha creato il Magg. Tricca, la quale, nell’illustrare i compiti della Sezione Elettronica, ha mostrato alcuni esempi nel cui ambito telefoni e hard disk distrutti – anche molti anni prima – da fuoco, acqua, azioni meccaniche sono stati riportati in vita, recuperandone i contenuti dalla cui analisi sono stati ricavati elementi determinanti per il prosieguo delle indagini.

Una giornata diversa, quindi, inserita nell’alveo delle attività che i Carabinieri conducono in provincia partecipando alla formazione della “cultura della legalità” nel cui ambito le due giornate di confronto appena trascorse hanno permesso di acquisire tecnicismi e modalità di approccio pratico per affrontare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, per favorire tra i giovani una maggiore consapevolezza del disvalore di certi comportamenti. Tra l’altro, per avere contezza delle attività che l’Arma svolge nella materia trattata e, più in generale, nell’attività di prevenzione, oltre al sito www.carabinieri.it, potete visitare la pagina ufficiale su Facebook, Instagram, Twitter e Youtube, attraverso #carabinieri o #PossiamoAiutarvi, che offrono video, immagini ed anche consigli tematici: non si tratta, però, di canali in cui è possibile denunciare reati, atteso che per tali esigenze sono a vostra disposizione tramite il Numero Unico di Emergenza 112 e presso i reparti ubicati sul territorio.