San Bartolomeo, patrono di Borgo Barnati di Villa Viani, viene festeggiato domenica 25 agosto, con una serie di eventi di rilievo per il piccolo abitato della valle dellâAgazza, frazione di Pontedassio.
Borgo Barnati Ăš un abitato âvirilocaleâ ovvero legato alla fondazione della parentela dei Barnato o Barnati. Il cuore del borgo Ăš arroccato, in posizione difensiva e si apre poi con sequenze di case a schiera vicino alla cappella di San Bartolomeo o con ampi edifici tardomedievali e seicenteschi lungo lâultimo tratto di via Colombo. Il Borgo Ăš impreziosito dalla settecentesca chiesina di San Bartolomeo, edificata tra 1771 e 1772, legata alla parentela Barnato. E qui, domenica, si Ăš svolta la sacra funzione completata dalla processione che per la prima volta ha visto la nuova statua di San Bartolomeo percorrere solo i complessi passaggi entro lâabitato dei Barnati, giungendo poi sino al bivio per le regioni Costa e Poggio.
Lâanno scorso la statua aveva percorso invece il tragitto dalla chiesa parrocchiale dellâAssunzione di Maria Vergine sino alla cappella del santo, dato che era giunta, nuova, da Lecce, creata in cartapesta dallâartista Marco Epicochi, erede di una secolare tradizione nel campo in ambito pugliese, giĂ riscontrabile in opere dâarte antiche presenti in Provincia di Imperia.
“La festa Ăš proseguita con lâormai tradizionale lancio della mongolfiera, il balulante: sotto gli occhi dei presenti, compresi quelli piuttosto increduli di visitatori e persone di passaggio, il grande globo in cartene Ăš stato abilmente gonfiato di aria calda, tenuto con forza e perizia da decine di mani. Tanti, come sempre, i bambini entusiasti, in un centro davvero in controtendenza nazionale. E attenti gli anziani, speranzosi in una âbella riuscitaâ del lancio con significato bene augurale, soprattutto in una serata cosĂŹ priva di vento e correnti ascensionali e con lâumiditĂ del tutto fastidiosa. Va detto, il lancio Ăš andato bene e la mongolfiera, confezionato a suo tempo in quel di Bellissimi, âil paese dei palloniâ si Ăš mostrata agli occhi di tutti. A seguire, senza soluzione di continuitĂ , fra auguri e bicchieri di vino, ecco la cena, preparata e offerta dalla gente del borgo. Ancora unâoccasione per stare insieme, per scherzare, ridere e ritrovarsi in compagnia, identitĂ per i giovanissimi, serenitĂ per i meno giovaniâŠtra pizza, uno spezzatino con verdure di assoluto rilievo rurale e i dolci scelti tra torte deliziose, bugie croccanti e uno spettacolare tiramisĂč. Non mancando neanche caffĂš ed ammazzacaffĂ©, il buon viatico per notte si Ăš dato serenamente, nel ricordo di una bella giornata. Poche righe come queste debbono fare riflettere quanto sia importante porre attenzione alle piccole comunitĂ rurali, che si ergono a presidi del territorio, con tanto di lavoratori stranieri presenti e festanti, coinvolti, inclusi, non solo integrati. IdentitĂ , amore per il territorio e il lavoro, partecipazione. Concetti rilevanti che vanno vissuti in modo semplice senza strumentalizzazioni”.
