Si è svolta stamane la pulizia della spiaggia a conclusione del ciclo di lezioni organizzate da Bordighera Blu Park con i bambini delle classi terze dell’Istituto Comprensivo di Bordighera. Dopo le lezioni in classe dedicate alla scoperta delle meraviglie del mare, gli oltre cento alunni accompagnati da 8 insegnanti hanno indossato i guanti e, muniti di sacchi, hanno non solo ritrovato tracce di Posidonia Oceanica e incontrato alcune creature marine come velelle e meduse spiaggiate, ma raccolto rifiuti sulla spiaggia di Capo sant’Ampelio, frequentata, nei mesi estivi, da numerosi turisti e residenti. Nonostante la spiaggia sia ben gestita dagli stabilimenti balneari presenti e dallo stesso Comune di Bordighera, in meno di un’ora è stato possibile raccogliere oltre 500 mozziconi di sigaretta, 10 bottiglie di plastica, oltre 50 tappi di plastica, ami, lenze e quasi 5 kg di rifiuti indifferenziati, senza considerare le migliaia di frammenti di plastica e polistirolo.

“Con il termine “marine litter” ci si riferisce ai rifiuti di origine antropica che si trovano e accumulano nell’ambiente costiero e marino – spiega la biologa marina Monica Previati. – Si tratta di rifiuti, soprattutto plastici, impropriamente abbandonati e dispersi sul territorio, che giungono fino al mare e sulle coste trasportati dai corsi d’acqua e dagli agenti atmosferici, costituendo una reale minaccia per gli organismi marini, per gli equilibri degli ecosistemi naturali ma anche per la salute dell’uomo”. È un problema per contrastare il quale non bastano le parole: bisogna imparare a vedere i rifiuti, a individuarli anche su spiagge all’apparenza pulite. Ecco dunque la motivazione profonda dell’attività svolta da Bordighera Blu Park con i bambini per analizzare i rifiuti, contarli, e capire così da dove provengono e come interrompere il loro continuo afflusso.

“Il successo dell’iniziativa di oggi non risiede tanto nel quantitativo di rifiuti rimossi dalla piccola spiaggia, quanto invece nel riscontro positivo ricevuto dai numerosi partecipanti, nell’interesse per la tematica, nel coinvolgimento emotivo durante l’attività e soprattutto nelle riflessioni finali di fronte al “bottino” raccolto – prosegue Monica Previati. – Le nuove generazioni rappresentano il nostro futuro e il futuro dei luoghi in cui viviamo ed è fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza e sensibilità ambientale affinché possano essere non solo attori diretti ma anche vettori di un cambiamento sempre più urgente per preservare il capitale naturale e gli innumerevoli beni e servizi a esso associati. Le nuove generazioni però non possono essere lasciate sole. Dobbiamo agire adesso e insieme per poter garantire un futuro a noi e al nostro pianeta”.

Bordighera Blu Park è un progetto ideato dall’European Research Institute e dalla biologa marina Monica Previati, e realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando Simbiosi, con la collaborazione del Comune di Bordighera. Il progetto nasce per incrementare la conoscenza dell’ambiente marino costiero ligure e implementare, nei turisti ma anche nei cittadini, la consapevolezza della sua importanza per ogni aspetto della vita umana, delineando tre obiettivi specifici: tutelare, proteggere e valorizzare. Al centro del progetto, che tocca la città di Bordighera, ci sono le tre aree marine di Capo Sant’Ampelio, de “I Tuvi” e “Le Bianche”, zone caratterizzate profondità e accessibilità differenti, ma con patrimoni di biodiversità da scoprire e tutelare. Bordighera Blu Park vuole recuperare questo peculiare ecosistema e proteggerlo. Tra gli obiettivi c’è, non a caso, l’istituzione di un’Area di Tutela Marina locale che sarà gestita dal Comune di Bordighera.