Luciano Zarbano, capogruppo consiliare di Imperia senza Padroni, prende posizione sulla “richiesta di pagamento avanzata da Avalon Srl per lâincarico ricevuto, nonostante il finanziamento del PNRR sia stato bocciato dal Ministero e i relativi fondi revocati”. La questione riguarda il biodigestore di Taggia e l’incarico conferito alla societĂ dalla Provincia di Imperia in merito al progetto.
âĂ importante ricordareâ, sottolinea Zarbano, âche la scelta di affidarsi ad Avalon era stata motivata dalla necessitĂ di evitare qualsiasi situazione di potenziale definanziamento. Per ironia della sorte Ăš proprio ciĂČ che si Ăš verificatoâ.
Alla luce del contratto stipulato, il consigliere si interroga sulla natura dellâaccordo con Avalon, ipotizzando che possa essere assimilabile a un contratto dâopera. In tali contratti, il prestatore ha diritto al compenso solo se realizza lâopera a regola dâarte e in conformitĂ a quanto pattuito. âSe le prestazioni di Avalon non hanno raggiunto i risultati richiestiâ, prosegue Zarbano, âla societĂ risulterebbe inadempiente e quindi sarebbe obbligata a risarcire il committente, in questo caso la Provincia di Imperiaâ.
“Il mancato ottenimento del finanziamento PNRR solleva anche dubbi sulle dichiarazioni rilasciate dal presidente della Provincia, che aveva affermato: ‘Era un poâ forzato, ma ci abbiamo provato lo stesso’. Parole che non solo suscitano perplessitĂ , ma gettano ombre sullâintera operazione”, accusa Zarbano. “La collaborazione tra la Provincia e Avalon Srl era iniziata nel 2022, ben prima della formalizzazione dellâincarico avvenuta solo un anno dopo. GiĂ a febbraio dello stesso anno, Avalon aveva infatti redatto le specifiche tecniche per la richiesta di finanziamento del PNRR relativo al biodigestore di Colli, sottoscritta dal presidente della Provincia senza alcun incarico formale”.
“Il biodigestore, che avrebbe dovuto contribuire a ridurre la TARI anche per i cittadini di Imperia, pare che sia gravato da ulteriori criticitĂ (oltre alla revoca del finanziamento). Infatti, secondo fonti genovesi, il consiglio di amministrazione di AMIU Genova â societĂ interessata alla realizzazione del biodigestore â avrebbe espresso dubbi significativi sulla fattibilitĂ del progetto”, spiega il consigliere imperiese.
“Assistiamo a una pubblica amministrazione sempre piĂč orientata verso il mercato, in ossequio ai dettami del libero mercatoâ, conclude Zarbano, âma senza una reale funzione direttiva, di indirizzo e di controllo. La spesa pubblica, in costante riduzione soprattutto per gli enti locali, diventa terreno fertile per logiche clientelari, trasformando la PA in una mucca da mungereâ.