balene in hotel

Stampe di grandi dimensioni, pannelli e vetrofanie dei cetacei presenti nel Santuario Pelagos sono state esposte in diverse aree dell’Hotel Nazionale di Sanremo per informare visitatori e turisti della straordinaria presenza di mammiferi marini nelle acque antistanti il ponente ligure.

Si tratta dell’iniziativa di un privato, a cui si aggiungerà a breve quella del Royal Hotel Sanremo, in piena linea con i due Comuni dell’imperiese, Bordighera e Sanremo, che da qualche anno stanno investendo con continuità sulla valorizzazione del Santuario Pelagos, un’area marina protetta transnazionale, grande due volte la Svizzera, istituita per tutelare balene e delfini del Mediterraneo.

“La stragrande maggioranza degli italiani non sa che il Mar Ligure ospita una delle maggiori concentrazioni di cetacei del Mediterraneo”, afferma Sabina Airoldi, responsabile delle ricerche che l’Istituto Tethys conduce da 33 anni nelle acque del Santuario Pelagos, “rappresentati da otto diverse specie, fra cui la maestosa balenottera comune e il misterioso capodoglio. Iniziative come questa sono importanti occasioni per far conoscere questo straordinario patrimonio non solo ai turisti ma anche agli stessi cittadini, sensibilizzandoli sulla sua importanza e fragilità”.

Un patrimonio di inestimabile valore che sempre più realtà del ponente ligure intendono promuovere. “Crediamo fortemente nel nostro territorio e il Santuario Pelagos è un’eccellenza che vogliamo far conoscere agli oltre 20 mila clienti che ogni anno ci onorano della loro presenza”, dice Christian Feliciotto, direttore dell’Hotel Nazionale di Sanremo. “La nostra mission è quella di essere uno degli strumenti di promozione della nostra città, del nostro mare e del nostro entroterra. La nostra filosofia aziendale è infatti volta alla valorizzazione dei punti forti di Sanremo con il chiaro intento di fidelizzare la clientela. Ringraziamo l’Istituto Tethys, e in particolare la dott.ssa Airoldi e tutto il suo team, per l’impegno profuso in oltre trent’anni di ricerche sui cetacei presenti nelle nostra acque”, prosegue Feliciotto, “e nutriamo la speranza che anche altri alberghi, bar e negozi seguano il nostro esempio”.

“Siamo lieti ed onorati di poter collaborare in sinergia a questa importante iniziativa per contribuire alla valorizzazione e conoscenza del Santuario Pelagos, con un caloroso grazie alla dott.ssa Airoldi e al team dell’Istituto Tethys per la lunga e preziosa attività di ricerca”, afferma Marco Sarlo, Consulente di Direzione del Royal Hotel Sanremo. “Whale Watching non significa solamente passare una giornata emozionante in compagnia di splendidi esemplari di cetacei che popolano il nostro mare, patrimonio unico da conservare con etica e consapevolezza, ma anche prendere parte ad un’uscita naturalistica ad alta valenza scientifica, adatta ad un pubblico di ogni età”, continua Sarlo. “L’emozione di ammirare balene e delfini nel loro habitat naturale si sposa perfettamente al concetto dell’ecoturismo sostenibile e responsabile. Questo messaggio di sensibilizzazione del pubblico sul tema rientra pienamente nella nostra mission e vision aziendale e ci auguriamo che venga ampiamente condiviso”.

Un tempo al turista venivano offerti solo beni e servizi: lettini e ombrelloni, piscina e una bottiglia di vino. Oggi le persone vogliono vivere delle esperienze, emozionarsi e sono sempre più i turisti, soprattutto stranieri, che coniugano il desiderio di salvaguardare l’ambiente alla voglia di viaggiare.

“I cetacei rappresentano un importante valore aggiunto all’attrattività del ponente ligure”, continua Sabina Airoldi di Tethys, “e molte sono le iniziative che si possono fare sul territorio per attirare quella parte crescente di turisti, sia italiani che stranieri, per cui la semplice attività balneare non è più una motivazione sufficiente nella scelta di una destinazione. Le attività di osservazione dei cetacei in mare sono un perfetto esempio di turismo esperienziale ed emozionale, ma devono essere condotte con grandissima attenzione e occorre evitare la proliferazione di operatori di whale watching improvvisati, che senza alcuna preparazione e formazione rappresenterebbero una grave fonte di disturbo e di stress per gli animali, rischiando di causarne anche l’allontanemento”.

Il rischio di uno sviluppo eccessivo e non regolamentato delle attività di osservazione dei cetacei è reale, data l’attuale mancanza di una normativa nazionale e di qualsiasi forma di controllo. È dunque necessario che queste vengano condotte rigorosamente nel rispetto degli animali e dell’ambiente in cui vivono, e affiancate da punti informativi diffusi sul territorio, come mostre temporanee o permanenti, centri multimediali, laboratori didattici.

“Nel 1996 ho avviato ad Imperia, insieme ad Albert Sturlese, la prima attività di whalewatching in Italia”, racconta Barbara Nani. “In quegli anni facevamo uscite da aprile a ottobre, ospitando a bordo di una sola imbarcazione circa 15 mila partecipanti ogni anno. Tuttavia, nessun operatore turistico locale o amministrazione comunale e regionale ha mai visto la potenzialità di un’attività come questa, sia in termini di sensibilizzazione, sia economici. Ultimamente sembra esserci maggiore interesse per questo tipo di attività, che oggi dovrebbero essere condotte con imbarcazioni green, senza arrecare disturbo agli animali e con esperti a bordo per garantire che l’approccio agli animali avvenga in modo corretto e per dare le giuste informazioni agli ospiti. Insomma, vorrei evitare che il Santuario Pelagos diventi una sorta di delfinario, dove il pagare il biglietto sia sinonimo di divertimento e avvistamento garantito senza nessuna regola…ricordiamo sempre che siamo solo osservatori e ospiti in un ecosistema vulnerabile e da proteggere”.